Gli editori europei si aggregano alle altre aziende tech del continente e attaccano Google, accusandola di concorrenza sleale.
Gli editori europei hanno deciso di sostenere la petizione scritta da aziende e associazione tecnologiche presentata alla Commissione europea contro il gigante americano. La muiltinazionale di Mountain View è infatti accusata di danneggiare non solo la concorrenza, ma anche i consumatori attraverso pratiche di auto-preferenza.
In pratica Google sceglierebbe di favorire, sui proprio motori di ricerca, determinati player nel campo dei servizi, a discapito delle aziende del continente, ponendo così paletti insormomtabili per chi è costretto ad appoggiarsi alla sua piattaforma.
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La lettera, inviata da Enpa, Emma e dal Consiglio degli editori europei, spiega che Google non ha ancora pagato le sanzioni inflitte dalla Commissione europea nel 2017, sempre per abuso di posizione dominante per la promozione di Google search, la piattaforma che oggi è diventata Google Shopping. La lettera spiega che la soluzione più efficace al problema dell’auto-preferenza di Google sarebbe l’applicazione di misure eque già decise nel 2017.
Google ha voluto rispondere tramite un suo dirigente, affermando che il motore di ricerca rispetta il principio della rilevanza e della qualità e che gli utenti si aspettano risultati di cui si possono fidare. La società inoltre dichiara di non favorire alcuna azienda in sfavore di altre.
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