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Curiosità

Un hacker riesce a manomettere un AirTag, privacy a rischio

Sembra incredibile, eppure il nuovo dispositivo AirTag di Apple è già stato hackerato. La questione diventa preoccupante per la tutela della privacy.

Interno di un AirTag

Generalmente, un utente sceglie Apple per la sua affidabilità, efficienza e sicurezza. Da tantissimi anni, il brand è riuscito a crearsi questa reputazione e ad ampliare così la sua fetta di clienti.

Ma se uno di questi aspetti dovesse venire meno, non è impossibile che qualcuno possa considerare di fare retromarcia. Soprattutto, tenendo presente che la concorrenza è riuscita a raggiungere qualità e prestazioni sorprendenti, e se lo è anche la sicurezza, ancora meglio.

L’accaduto riguarda il nuovo AirTag, già violato da un ricercatore di sicurezza, che è anche riuscito a modificare il suo software.

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AirTag, facile accesso per gli hacker

Questa notizia mette in discussione la credibilità dell’apparecchio e del suo marchio. Il solo fatto che un ricercatore di sicurezza sia riuscito ad entrare facilmente nel sistema e a manometterlo lascia pensare che un abile pirata informatico non farebbe fatica in questa impresa.

L’esperto di origine tedesca, dal nome Stack Smashing, ha rivelato su Twitter la sua prodezza. Ha spiegato di essere riuscito ad “entrare nel microcontrollore” dell’AirTag in suo possesso. Il tweet è stato condiviso proprio ieri dalla testata The 8-bit: in esso, ci sono dettagli sull’esplorazione del dispositivo.

Dopo aver effettuato il test su diversi apparecchi, il tecnico ha scoperto che, in alcuni casi, è possibile alterare la programmazione del microcontrollore, per cambiarne il funzionamento.

Il test ha rivelato che l’URL NFC può essere modificato. Una volta fatta la scansione con iPhone, ha mostrato un URL personalizzato invece del classico link “found.apple.com”.

Il fatto è rilevante proprio perché questi “bottoni” servono a ritrovare importanti oggetti smarriti. Se qualcuno riuscisse ad hackerarli, non saremmo più in grado di gestire il dispositivo e ad individuare l’oggetto in questione, che finirebbe nelle mani del malintenzionato.

È logico aspettarsi che, in seguito a questa scoperta, Apple incrementi i parametri di sicurezza prima di produrre altri campioni del pezzo.

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Nel frattempo, chi l’ha già acquistato, può solo fare attenzione o fare il reso e chiedere il rimborso, in attesa che l’azienda fornisca i nuovi campioni perfezionati.

Apple AirTags
Rita Riccio

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