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Accesso negato alla Russia su Facebook, iniziano le limitazioni dopo parole di Putin

Zuckerberg ha preso una drastica decisione dopo le parole di Vladimir Putin, in questo conflitto Ucraina- Russia, vivando l’utilizzo del famoso social Facebook, su suolo russo.

Facebook e Russia: rapporti tesi. – Computermagazine.it

Era nell’aria questo strambo cambiamento, specie dopo le misure che Meta ha adottato in risposta alla situazione in Ucraina e di cui Vladimir Putin ha voluto “approfittare”: la Russia ha deciso di limitare l’accesso a Facebook. Un comunicato del Roskomnadzor, l’ente statale per il controllo sui media, in risposta alle misure adottate in precedenza da Zuckerberg, ha condannato in maniera dura l’operato del social per quanto riguarda il riportare le notizie sull’app, definendolo come lesivo “dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché dei diritti e delle libertà dei cittadini russi.

Si parla di una limitazione operata da Facebook il 24 febbraio nei confronti degli account ufficiali di quattro media russi: stiamo parlando del canale televisivo Zvezda, l’agenzia di stampa RIA Novosti e i siti Internet Lenta.ru e Gazeta.ru. La Russia riporta di aver chiesto delucidazioni dell’intervento a Meta stessa, chiedendo inoltre la rimozione delle limitazioni imposte, ma senza ottenere risposta. E in aggiunta, accusa 23 casi di censura dei media russi su Facebook, da ottobre 2020, in piena pandemia.

Esempi di censura di media russi – Computermagazine.it

Si tratta ovviamente della ricostruzione fornita dal Cremlino stesso, di un tipo di provvedimento che viola la legge federale n.272-FZ in relazione alle risorse Internet e ai media russi. Anche qui, la Russia vuole passare come vittima del conflitto.

I SOCIAL: UN NUOVO FRONTE GLOBALE PER COMBATTERE LE GUERRE?

 Le offensive militari da tempo sono precedute o seguite, da frecciate social. Basta pensare che Anonymous ha già preso di mira la Russia ieri sera (tre minuti di canti ucraini sui canali russi) e ricordiamo anche che un hacker è entrato nei sistemi delle banche Ucraine bloccando tutti i prelievi. Questo prima del conflitto ad armi. Stiamo parlando dell’arma di comunicazione più potente, ovvero di internet e in particolare delle piattaforme social, luoghi ottimi e indispensabili per indirizzare news e commenti. La guerra in Ucraina è solo uno dei tanti momenti, a seguito per dire della pandemia, che sta portando a galla una problematica pesante, ovvero il rapporto tra il potere e i social. Quanto conta quello che leggiamo, sui social, anche in una situazione del genere?

 

Alessandra Costagliola

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