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Macchia solare “morta” in arrivo il 14 aprile sulla Terra: ecco cosa potrebbe accadere

Una macchia solare morta sta arrivando sulla Terra. Come riferito da Meteoweb il “cadavere” di una macchia del sole ha generato un’esplosione nella giornata di lunedì scorso, 11 aprile 2022, che a sua volta ha provocato un’espulsione di massa coronale, nota anche come CME, che ora si sta dirigendo verso il nostro Pianeta.

Macchia solare, 13/4/2022 – Computermagazine.it

La macchia in questione si chiama AR2987, e l’evento ha rilasciato una grande massa di energia sotto forma di radiazioni: cosa potrebbe accadere alla Terra? La prima cosa da sapere è che il materiale solare potrebbe interessarci a partire dalla giornata di domani, 14 aprile 2022, ed inoltre, si potrebbero verificare delle aurore boreali nell’alta atmosfera terrestre.

Macchia solare, 13/4/2022 – Computermagazine.it

MACCHIA SOLARE MORTA IN ARRIVO VERSO LA TERRA IL 14 APRILE: COSA STA ACCADENDO

Ma cosa sono di preciso queste macchie solari? Si tratta di regioni scure che si trovano sulla superficie solare, e che sono causate da un intenso flusso magnetico all’interno della stessa stella. Sono macchie temporanee che hanno una durata variabile, da ore fino a mesi, e nel caso specifico di AR2987, si tratta di una presenza che era considerata “morta”, ma che ha ripreso vigore espellendo appunto materiale. Nel dettaglio ha emesso un brillamento solare di classe C alle 05:21 UTC di lunedì: “I flare – scrive a riguardo Meteoweb – si verificano quando il plasma e i campi magnetici sopra la macchia solare cedono sotto stress, e vengono proiettati verso l’esterno”. Questi tipi di brillamenti sono abbastanza comuni ed è raro che vadano ad impattare direttamente con la Terra, ma a volte, come in questo caso, possono provocare dell’espulsione di massa coronale, quindi enormi eruzioni di plasma e campi magnetici, che viaggiano verso la spazio a velocità incredibili.

Quando poi le CME colpiscono il campo magnetico che circonda la Terra, a quel punto le particelle possono viaggiare lungo le linee del campo magnetico “che si diramano dai Poli Nord e Sud – scrive ancora Meteoweb – e interagire con i gas nell’atmosfera, rilasciando energia sotto forma di fotoni e creando lo spettacolo dell’aurora”. In occasione di una grande CME la maggior perturbazione del campo magnetico del pianeta, l’aurora boreale appare su un’area molto più ampia, e qualcosa di simile è accaduto a fine marzo, quando si sono verificate aurore in Canada, negli Stati Uniti settentrionali e in Nuova Zelanda. Inoltre, non sono da escludere delle tempeste geomagnetiche minori nella giornata di domani, che vadano ad impattare, anche se non in maniera significativa, sui satelliti e la rete elettrica.

Roberto Mazzucchelli

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