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Curiosità

Siamo riusciti nell’impossibile, abbiamo collegato due cristalli temporali

Per la prima volta nella storia, due gruppi isolati di particelle, bizzarri della materia definiti cristalli temporali, sono stati collegati assieme, dando vita ad un unico sistema in evoluzione che potrebbe avere importanti risvolti sull’informatica quantistica.

Cristalli temporali, 6/6/2022 – Computermagazine.it

Si tratta del passo successivo a quanto avvenuto due anni fa, quando si verificò la prima interazione fra due cristalli temporali, e rappresenta uno step fondamentale per fare in modo che questa unione possa trovare applicazione concreta. Questi tipi di “oggetti” sono stati scoperti solo nel 2016, pochi anni fa, e una volta si pensava che fossero fisicamente impossibili. “Nei cristalli regolari – spiega a riguardo Everyeye.it – gli atomi sono disposti in una struttura a griglia fissa e tridimensionale, come il reticolo atomico di un diamante o di un cristallo di quarzo. Questi reticoli ripetuti possono differire nella configurazione, ma qualsiasi movimento che esibiscono deriva esclusivamente da spinte esterne”.

Cristalli temporali, 6/6/2022 – Computermagazine.it

CRISTALLI TEMPORALI PER LA PRIMA VOLTA UNITI IN UN UNICO SISTEMA: I DETTAGLI

“Nei cristalli temporali – aggiunge ancora il portale – gli atomi si comportano in modo leggermente diverso. Esibiscono schemi di movimento nel tempo che non possono essere spiegati così facilmente da una spinta o spinta esterna. Queste oscillazioni, denominate “ticchettio”, sono bloccate su una frequenza regolare e particolare”. I cristalli temporali tichettano al loro stato energetico più basso possibile, noto come stato fondamentale, sono quindi stabili e coerenti per lunghi periodi. “Tutti sanno che le macchine a moto perpetuo sono impossibili”, le parole del fisico e autore principale dello studio, Samuli Autti, docente presso la Lancaster University nel Regno Unito.

“Tuttavia – aggiunge – nella fisica quantistica il moto perpetuo va bene finché teniamo gli occhi chiusi. Intrufolandoci attraverso questa crepa possiamo creare cristalli temporali”. Autti ha poi aggiunto: “Si scopre che mettere insieme due di loro funziona magnificamente, anche se i cristalli temporali non dovrebbero esistere in primo luogo. E sappiamo già che esistono anche a temperatura ambiente”. I cristalli temporali su cui ha lavorato il gruppo sono costituiti da quasiparticelle chiamate magnon, ovvero, un’eccitazione collettiva dello spin degli elettroni, “come un’onda che si propaga attraverso un reticolo di spin”, aggiunge Everyeye. Quando ai due cristalli è stato permesso di toccarsi, si sono scambiati i magnon e questo scambio ha influenzato l’oscillazione di ogni cristallo, creando appunto un unico sistema che funziona in due stati discreti.

Roberto Mazzucchelli

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