Il primo luglio del 2021 si è verificato un incidente in Italia con una Tesla: il mezzo stava viaggiando con l’autopilota, non accorgendosi di un furgone che qualche chilometro prima era stato protagonista di un incidente.
Il furgoncino era finito in mezzo alla carreggiata con i fari rivolti verso il guardrail e nessuna luce di segnalazione visibile, e la Model 3 l’ha colpito in pieno. Si aprì un caso, e a ottobre, mesi dopo l’incidente, l’avvocato del proprietario dell’auto, come riferisce l’Agi, aveva scritto a Tesla spiegando che, dall’analisi dei dati registrati dalla videocamera e dal computer di bordo, si presume che “il sistema di sicurezza del veicolo risultasse gravemente difettoso, non offrendo la sicurezza che dal medesimo ci si poteva legittimamente attendere e che, oramai da tempo, Tesla sta pubblicizzando”.
TESTA E AUTOPILOTA, IL CASO DI ROBERTO, VITTIMA DI INCIDENTE NEL 2021
L’autopilot non avrebbe quindi riconosciuto il furgone fermo in strada. Il senior service manager di Tesla di Milano-Linate, aveva replicato dicendo invece che: “il veicolo ha funzionato e ha risposto in modo appropriato secondo il comportamento e l’apporto alla guida della vettura da parte del conducente. Nei secondi prima dell’incidente – continua – il veicolo viaggiava a circa 129 km/h, e il volante era vicino alla posizione centrata”.
A pochi istanti dall’impatto sarebbero “stati attivati più segnali e avvisi che indicavano un evento di incidente frontale”. Il problema, come ricorda ancora l’Agi sta nel fatto che il comportamento del pilota automatico è stato definito “appropriato” dall’azienda. “Quello che Tesla – scrive a riguardo l’agenzia – intende con “appropriato” è “non responsabile” dell’incidente. Per una sola ragione: “I sistemi di allarme/avviso non sono atti a evitare preventivamente possibili collisioni”. Di conseguenza, “non bisogna dipendere dal sistema Traffic-Aware Cruise Control and Autosteer confidando di evitare o ridurre l’impatto di una collisione”. Farlo “può provocare lesioni gravi o morte”. Tesla si solleva quindi da ogni responsabilità affermando che la colpa è di chi si distrae alla guida, ma anche di chi si fida troppo dell’auto. L’autopilot indurrebbe quindi il pilota ad abbassare il livello di attenzione: ecco perchè sarebbe sempre meglio continuare a guidare con i metodi tradizionali.
? FONTE: aGI.IT
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