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Booking.com nei guai: le foto del sito non corrispondono all’Hotel, costretti a risarcire i clienti, ecco come

Un soggiorno di 7 giorni a Vieste in provincia di Foggia per un totale di 2.250 Euro per un hotel riservato su Booking.com: ma le immagini pubblicate sul portale di prenotazioni non corrispondevano alla realtà e così un giudice di pace di Milano ha sentenziato l’obbligo di rimborso. Ecco cos’è successo.

Il giudice di pace di Milano ha comminato a Booking l’obbligo di rimborsare l’intera cifra di soggiorno più le spese processuali – ComputerMagazine.it

Vieste, provincia di Foggia, parco nazionale del Gargano. Località balneare paradisiaca, spesso insignita del premio “Bandiera Blu” dalla Foundation for Environmental Education per la qualità delle sue acque. E così, 4 anni fa, un milanese di 44 anni la sceglie come meta per qualche giorno di vacanza davvero da sogno.

Per scegliere l’hotel, si affida al portale di Booking.com e seleziona una struttura che si presenta mozzafiato, con piscina e palestra, per un totale di 2.250 Euro a coprire le spese relative al soggiorno di una settimana.

Poi l’amara sorpresa: giunto in hotel, scopre che la struttura è assai diversa da ciò che le immagini mostravano sul portale, senza palestra (ma soltanto un timido tapis roulant, tra l’altro posizionato all’esterno, a picco sotto il sole) e con una piscina nemmeno somigliante a quella promossa su Booking. Ed ecco quindi che il villeggiatore, assai deluso, inizia ad avanzare le sue rimostranze.

La reazione dell’albergatore, di Booking e della magistratura

Il villeggiatore aveva prenotato la struttura alberghiera su Booking.com – ComputerMagazine.it

L’uomo, dunque, si rivolge subito all’albergatore, per disdire la prenotazione e ricevere il rimborso immediato. Questi, però, si rifiuta, spiegando che la possibilità di rimborso sarebbe stata garantita solo a seguito di un’eventuale prenotazione della stanza da un altro cliente per la stessa settimana di soggiorno.

E non trovando sponda nel titolare, l’uomo contatta Booking, chiedendo un risarcimento di 100,00 Euro. Ma anche Booking non accetta la richiesta. Così non resta che la magistratura, che accoglie il ricorso comminando a Booking l’obbligo di rimborsare l’intera cifra di soggiorno più le spese processuali.

E Booking spera di correre ai ripari: perché é assai probabile che il caso faccia scuola, diventi un precedente importante e che motivi altri clienti a cui è toccata in sorte la stessa delusione – ma che non hanno richiesto l’intervento della magistratura – a fare altrettanto. 

 

FONTE: www.hdblog.it

Gian Lorenzo Lagna

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