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Curiosità

GFP-GAN la nuova AI che permette di restaurare le vecchie foto di famiglia

E’ decisamente sorprendente il nuovo modello di intelligenza artificiale realizzato dai ricercatori di Tencent, per restaurare le vecchie foto. Il software si basa su una rete generativa avversaria (GAN, Generative Adversarial Network), integrando un modulo che dà la priorità ai visi, e che migliora l’immagine di partenza di modo da ottenere un risultato finale decisamente sorprendente.

GFP-GAN, 2/8/2022 – Computermagazine.it

Il nuovo modello si chiama GFP-GAN, dove GFP sta per “Generative Facial Prior”, e la GAN utilizzata per la creazione dei volti è la StyleGAN2 di Nvidia, “una rete – scrive a riguardo Dday.it – che prevede un apprendimento automatico basato su un generatore di volti e di un determinatore dei volti generati. I due sono in competizione e vengono “premiati” a seconda dei risultati ottenuti”. La ricostruzione dei volti delle persone attraverso la GAN presuppone che la foto in bassa risoluzione o sfocata, produca un’immagine ricreata in alta risoluzione, ma che sia comunque il più possibile simile all’originale, senza quindi rendere il lavoro finale troppo artificioso. Spesso e volentieri, infatti, le foto ricostruite tramite la GAN portano a dare vita ad una persona diversa, con dei tratti somatici che non hanno nulla a che fare con quella in origine, ma la soluzione di Tencent ha aggiunto il GFP che interviene prima del lavoro svolto dalla GAN.

GFP-GAN, 2/8/2022 – Computermagazine.it

GFP-GAN, LA NUOVA AI PER RESTATURARE LE VECCHIE FOTO: ECCO COME FUNZIONA

Si tratta infatti di un modello che “pretratta” la foto originale, compiendo poi un restauro intermedio in modo da dare alla GAN un’immagine che sia più facile da interpretare. La verifica finale, inoltre, tiene conto dell’esame di caratteristiche basilari come ad esempio la bocca e gli occhi. Il modello in questione ha ancora dei punti deboli, ricorda Dday.it, soprattutto per quanto riguarda la nitidezza delle immagini, ed inoltre, ci possono essere ancora delle differenze nell’identità finale. I risultati migliori si ottengono in particolari con quelle foto i cui volti sono in primo piano, e la nitidezza migliore interessa soprattutto i tratti somatici e non gli altri elementi della foto. Si tratta in ogni caso di un grandissimo passo in avanti nella ricostruzione delle foto, soprattutto se si vuole ottenere un risultato quanto più possibile reale.

Roberto Mazzucchelli

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