Con WeTac potremo avere il tatto anche nella realtà virtuale, il suo funzionamento è incredibile

Percepire la sensazione del tocco mentre ci troviamo in una realtà virtuale? Ora esiste, e sarà più che immersiva che mai: rimarrete sbalorditi da una tecnologia di questo calibro.

Vivere all’interno di una realtà virtuale, nel vero senso della parola si intende, è praticamente impossibile al giorno d’oggi. Siamo in grado di vivere esperienze più che realistiche in questo mondo, ne siamo certi, ma ciò non significa che sia possibile provare sulla nostra stessa pelle ciò con cui stiamo interagendo. Servirebbero dei sensori per riuscirci, ma a volte non sono neanche sufficienti.

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La sua applicazione non è facile da spiegare – Computermagazine.it

Non la pensa così un team della CityU, acronimo di City University of Hong Kong, che ha sviluppato n’interfaccia aptica senza fili chiamata e che serve a migliorare l’esperienza virtuale dando agli utenti la sensazione del tocco personalizzata. Questo, come potrete immaginare, sarà essenziale per permettere agli utenti di vivere e assaporare una esperienza virtuale come se fosse realistica.

WeTac, un cerotto più che smart: ci farà provare ogni sensazione possibile

Yu Xinge, professore associato del Dipartimento di Ingegneria Biomedica della CityU, ce ne parla in maniera approfondita spiegando il funzionamento della tecnica: “Il feedback tattile ha un grande potenziale, insieme alle informazioni visive e uditive, nella realtà virtuale (VR), quindi abbiamo continuato a cercare di rendere l’interfaccia più sottile, morbida, compatta e wireless, in modo che potesse essere usata liberamente sulla mano, come una seconda pelle“.

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Team di sviluppo del cerotto sensoriale – Computermagazine.it

Da questa considerazione nasce WeTac, che si presenta come una soluzione avanzata senza cavi e assolutamente comoda; sarebbero i primi guanti tattili esistenti senza collegamenti particolari ad un dispositivo. Il suo funzionamento è peculiare poiché si presenta con un sistema composto da due parti: un’unità di controllo che si appone all’avambraccio, e un cerotto a base di idrogel con elettrodi che sarebbe l’interfaccia tattile vera e propria.

L’unità di controllo pesa solo 19,2 grammi, è di piccole dimensioni – 5 cm x 5 cm x 2,1 mm per farvi capire meglio – ed è dotata di una batteria ricaricabile agli ioni di litio. Per entrare in connessione con i device usa una semplice tecnologia BLE, acronimo di Bluetooth Low Energy, inoltre il cerotto sulla mano ha uno spessore compreso tra 220 µm e 1 mm, e presenta elettrodi sul palmo per poter inviare dei feedback istantanei all’utilizzatore.

Infine, il cerotto ha 32 punti di stimolazione elettrotattili sul palmo, posti a 13 mm di distanza ciascuno, anziché solo sulla punta delle dita. La temperatura del dispositivo viene mantenuta in un intervallo compreso tra 27 e 35,5°C per evitare di causare disagio termico durante l’uso, il che è essenziale per impedire all’utente di provare sensazioni spiacevoli mentre ci si immerge nella realtà virtuale.

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