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Parler, il social network dei sostenitori di Trump registra un picco di iscritti

Parler (Foto La Stampa)

In attesa di capire come si concluderà la vicenda relativa alle elezioni Usa, la controversia legale fra Joe Biden, il presidente eletto, e Donald Trump, il “comandante” in uscita, si sta registrando in questi giorni un netto cambiamento di tendenza sui social network. Come scrive LaStampa.it, la sconfitta (ormai quasi certa) del tycoon a stelle strisce potrebbe cambiare il panorama dei social media, visto che vengono segnalati migliaia, se non milioni, di utenti in fuga dai maggiori social, alla ricerca di qualcosa di diverso “una specie di social media – scrive il quotidiano – tagliato su misura”. I nuovi utilizzatori del web oltre oceano sono in particolare i sostenitori proprio del presidente sconfitto, e si tratta di utenti che considerano Facebook e Twitter non adatti alla loro visione del mondo, in quanto social contrari alla diffusione delle fake news, le tanto temute false notizie. Proprio in questo clima sta prendendo il sopravvento Parler, un social media che ha visto la luce da poco, fondato nel 2018 in Nevada e che si ispira a Twitter. La piattaforma si definisce “La piazzetta del mondo”, e punta ad un pubblico che fa della libertà di parola la propria espressione di vita, senza quindi incorrere nel rischio di venire bloccato.

Parler (Foto Open)

PARLER REGISTRA UN BOOM DI ASCOLTI: A BREVE SI ISCRIVERA’ TRUMP?

Guai però a pensare che Parler sia un posto totalmente free dove si può scrivere e pubblicare qualsiasi cosa, in quanto la stessa piattaforma assicura che non è consentito l’accesso ai troll, e nel contempo, sono assolutamente vietati i contenuti sensibili, quindi immagini di violenza o file vietati ai minori. Proprio con l’uscita dalla Casa Bianca di Donald Trump, Parler sta registrando un vero e proprio boom di contatti; basti pensare che durante l’ultima settimana di giugno il social vantava una media di un milione e mezzo di utenti al giorno, mentre due settimane dopo sono cresciuti a due milioni e 800 mila. Ora questo numero è ulteriormente lievitato, e il trend è in netta crescita. Al momento Parler non rappresenta una minaccia per i vari Facebook, Twitter e via discorrendo, tenendo conto che questi ultimi viaggiano su numeri a 10 cifre, ma se Trump dovesse iscriversi, a quel punto la situazione potrebbe decisamente cambiare, soprattutto se il presidente uscente puntasse ad una candidatura in vista del 2024.

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Roberto Mazzucchelli

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