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AMD e IBM, accordo per il confidential computing: ecco di cosa si tratta

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Importante annuncio congiunto di AMD e IBM: i due colossi del mondo dell’informatica hanno deciso di unire le proprie forze per il confidential computing, o, tradotto in italiano, “elaborazione confidenziale”. Per chi non avesse mai sentito nominare prima d’ora queste due parole, si fa riferimento all’elaborazione sicura di dati, quindi lontano da curiosi e malintenzionati, nonostante la stessa venga eseguita nel cloud pubblico, così come ci ricorda Hwupgrade.it. Tramite questa intesa le due multinazionali si concentreranno su software open source, nonché standard e architetture aperti. “L’impegno di AMD per l’innovazione tecnologica – le parole di Dario Gil, Direttore di IBM Research, a commento dell’accordo – è in linea con la nostra missione di sviluppare e accelerare l’adozione del cloud ibrido per aiutare a connettere, proteggere e alimentare il nostro mondo digitale. IBM – ha aggiunto – si concentra nel fornire ai nostri clienti scelta, agilità e sicurezza nelle nostre offerte di cloud ibrido attraverso la ricerca avanzata, lo sviluppo e la scalabilità di nuove tecnologie”.

Logo IBM

AMD E IBM, ACCORDO PER IL CONFIDENTAL COMPUTING: GLI OBIETTIVI DEI DUE COLOSSI

Queste invece le parole di Mark Papermaster, vicepresidente esecutivo e CTO di AMD, a sua volta soddisfatto per l’intesa raggiunta: “Questo accordo tra AMD e IBM è in linea con il nostro impegno di lunga durata nella collaborazione con i leader del settore. AMD è entusiasta di condividere il nostro lavoro sull’intelligenza artificiale con IBM, accelerando i carichi di lavoro dei data center e migliorando la sicurezza nel cloud”. Fra i problemi principali riscontrati quando si utilizza il cloud pubblico, vi è appunto quella della riservatezza delle informazioni; di conseguenza AMD e IBM hanno deciso di sedersi ad un tavolo per condividere le proprie tecnologie e soprattutto, il proprio sapere e il proprio know how, e fare in modo che i dati sensibili siano sempre più confidenziali. Obiettivo finale, provare a far sì che il grado di riservatezza del cloud pubblico raggiunga gli stessi livelli di quello privato.

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Roberto Mazzucchelli

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