L’Aquila e 5G: test ok per telemedicina e Protezione civile

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Rete 5g Photo by Bruno Oliveira on Unsplash

E’ riuscito il test con il 5G a L’Aquila per telemedicina e Protezione civile. Assieme a Milano, Prato e Bari, il capoluogo abruzzese ha sperimentato il sistema che poi diverrà operativo entro l’anno 2023. L’operazione, come scrive il quotidiano La Stampa, è andata in scena con la collaborazione di Wind 3, Open fiber, Zte e Università dell’Aquila, e assieme ai capoluogo di Lombardia e Puglia, nonché alla città toscana, L’Aquila si pone come capofila della sperimentazione del 5G, la nuova connessione ultra veloce, super affidabile e di elevata qualità, che in tempi di pandemia, con la permanenza sul web che è cresciuta in maniera esponenziale, è diventata argomento pregnante. La regione Abruzzo sta quindi spingendo il piede sull’acceleratore, ed ha iniziato ad allestire le infrastrutture per le trasmissioni, che come detto sopra, saranno disponibili fra 3 anni, una rete per sei diversi importanti ambiti territoriali: “mobilità evoluta – scrive il quotidiano torinese – valorizzazione dei beni culturali, sanità elettronica, sicurezza urbana, agricoltura di precisione, monitoraggio strutturale edifici e infrastrutture”.

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OK TEST 5G A L’AQUILA, GRAZIOSI: “UN MODO DIVERSO DI PENSARE LA TECNOLOGIA PER LA COLLETTIVITÀ”

Soddisfatto uno dei responsabili del progetto 5G, Fabio Graziosi, docente del Dipartimento di Ingegneria, Scienze dell’Informazione e Matematica dell’Università dell’Aquila: «Il 5G è un modo diverso di pensare il ruolo della tecnologia a favore della collettività – ha spiegato dopo il test – per attivare servizi e applicazioni al servizio della cittadinanza, della pubbliche amministrazioni e dei sistemi socio-economici locali. In ambito sanitario – ha proseguito – il 5G consente la realizzazione di applicazioni collegate alla raccolta di dati dalle abitazioni, teleconsulto, interventi immediati in situazioni critiche. La telemedicina è già esistente, ma gli attuali standard non garantiscono la qualità del servizio adeguato alle esigenze cliniche». L’Aquila si candida così, assieme ad altre città italiane, ad essere uno dei fulcri delle nuove tecnologie internet in ambito sociale. Non ci resta che attendere i prossimi 3 anni, prima dell’ingresso nella nuova connessione ultraveloce.

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