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Google Meet del liceo Macerata sotto attacco: immagini hard, bestemmie e Hitler

Google Meet (Google.com)

Google Meet è stato vittima di alcuni hacker, ma non soltanto negli Stati Uniti. Nella giornata di domenica scorsa, 13 dicembre, era in corso presso il liceo Leopardi di Macerata, la presentazione dello stesso istituto per gli alunni delle terze medie e i loro genitori. Ma proprio mentre la dirigente Marcantonelli stava facendo la sua relazione, alcuni sconosciuti hanno fatto irruzione su Google Meet mostrando video pornofragici, urlando bestemmie e diffondendo immagini di Hitler. La vicenda è raccontata nel dettaglio da Il Resto del Carlino, che riporta anche le parole della stessa preside: “È stato un fatto grave, sul quale non si può soprassedere”. Il liceo Leopardi ha così deciso di presentare denuncia alla polizia postale, al momento contro ignoti: “Hanno usato qualsiasi cosa potesse essere offensivo. Poi i docenti sono riusciti a escludere mano a mano tutti gli sconosciuti sabotatori, e la presentazione è ripresa. Ma quando abbiamo iniziato con i laboratori, sono tornati di nuovo, fino a quando non siamo riusciti per la seconda volta a escluderli dalla piattaforma”.

Google Meet (Corriere.it)

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GOOGLE MEET DEL LICEO DI MACERATA SOTTO ATTACCO: “SIAMO MOLTO TURBATI”

Purtroppo non vi sono alcuni sospetti circa gli autori di questo scherzo spregevole, e nessuna delle voci è stata riconosciuta, ne tanto meno i nickname, non riconducibili ad alcun eventuale alunno dello stesso istituto di Macerata. “Si potrebbe ipotizzare una diffamazione o una intrusione in un sistema informatico – ha proseguito la dirigente Marcantonelli – visto che l’appuntamento online era stato pensato per presentare il liceo, e non per partecipare in quel modo. Purtroppo l’alternativa sarebbe di registrare chi vuole partecipare, ma questo richiederebbe una serie di procedure più complesse, che taglierebbero fuori alcune famiglie, mentre l’obiettivo delle “Scuole aperte” è quello di farsi conoscere da quanta più gente possibile”. La scuola ha inviato tutto il materiale necessario alla polizia postale che sta indagand,o cercando di capire chi siano i responsabili. La preside conclude così il suo sfogo: “Mai avrei pensato che potesse accadere una cosa del genere. Siamo stati molto turbati da quanto accaduto, e la prossima volta consentiremo l’accesso solo alle persone accreditate”.

Roberto Mazzucchelli

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