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Alibaba Group nel mirino dell’antitrust cinese

Alibaba Group, il gruppo cinese di e-commerce tra i più popolari al mondo, è finito nel mirino dell’Antitrust nazionale. L’Amministrazione locale ha deciso di avviare un’indagine sul colosso commerciale fondato da Jack Ma per “sospette pratiche monopolistiche”.

Alibaba Group (Adobe Stock)

Insieme ad Alibaba, sotto esame anche la controllata di servizi finanziari Ant Group. Quest’ultima infatti, in quanto compagnia finanziaria legata alla casa madre, sarà soggetta a “interviste” finalizzate a controllo e guida del business.

L’identikit di Alibaba Group

Alibaba Group (Adobe Stock)

Alibaba è una multinazionale cinese privata con sede ad Hangzhou composta da una serie di società attive nel campo del commercio elettronico. Mercato online, piattaforme di pagamento e compravendita, motori di ricerca per lo shopping e servizi per il cloud computing.

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L’avvio dell’indagine, confermata dal Gruppo, arriva dopo il veto che Pechino ha posto sulla Ipo (Offerta Pubblica Iniziale) che avrebbe dovuto aver luogo dopo la quotazione in Borsa di Ant Group.

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Un’operazione finanziaria dalle cifre record: la fintech di Alibaba puntava infatti a raccogliere oltre 34 miliardi di dollari dalla doppia quotazione in Borsa, su quella di Shangai e su quella di Hong Kong. Una vera valutazione stellare, che si sarebbe aggiunta a quella globale pari a 280 miliardi di dollari precedente alla quotazione ed all’Offerta Pubblica Iniziale.

La Ipo su Ant Group prometteva di essere la più ricca di sempre, superando di gran lunga quella dello scorso anno su Saudi Aramco di oltre 29 miliardi, ma le indagini (confermate da Alibaba) hanno fermato tutta l’operazione.

Il gruppo di Jack Ma, ad ogni modo, ha rilasciato una nota ufficiale in cui conferma sia la piena collaborazione con le “autorità di regolamentazione” cinesi, sia che “le operazioni commerciali procedono regolarmente”. Insomma, nulla da eccepire nei confronti dell’e-commerce puro: i consumatori potranno continuare ad acquistare i loro beni preferiti dal sito arancione.

 

Antonino Gallo

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