Il Digitale Terrestre entra in una nuova era: il Bollino lativù

Anno nuovo, vita nuova per il decoder del digitale terrestre. Una vera e propria rivoluzione con il DVB-T2, con cui bisognerà imparare a convivere. Anche con il cosiddetto Bollino lativù.

Digitale Terrestre, Bollino lativù (foto Adobe Stock)
Digitale Terrestre, Bollino lativù (foto Adobe Stock)

E’ il nuovo e unico bollino multipiattaforma per accedere al T2, al satellite gratuito e ai principali servizi on demand. Lo switch-off tecnologico televisivo prevede che i telespettatori di alcune regioni d’Italia avranno a che fare con la sintonizzazione dei decoder, condicio sine qua non si vedranno molti canali, anche quelli di Mediaset.

I sistemi di ricezione DVB-T2 permettono, di norma, anche la retro-compatibilità con il DVB-T. Invece, i decoder e i televisori non indicati come compatibili con il DVB-T2 non potranno essere aggiornati al nuovo standard con una modifica del software. Da qui la sostituzione del decoder o l’uso di un decoder esterno, proprio come avvenne con l’introduzione del DVB-T nel 2017.

Digitale Terrestre: HbbTV, HEVC ed ECP

Il Digitale Terrestre e il Bollino lativù (unsplash)
Il Digitale Terrestre e il Bollino lativù (unsplash)

Il DVB-T2 è innanzitutto l’abbreviazione per Digital Video Broadcasting, Second Generation Terrestrial. Un nuovo standard di trasmissione televisiva che inizierà proprio nel 2021. Il Bollino lativù è dotato di un sintonizzatore satellitare integrato e con una CAM certificata tivùsat si può accedere immediatamente alla piattaforma. Lo standard HbbTV, un’ampia scelta di applicazioni on demand, dei principali broadcaster e tivùon, il primo servizio on demand italiano sviluppato in HbbTV. HEVC, invece, è lo standard di compressione video che permette di avere maggiore qualità audio e video e supporta l’ULTRA HD/4K. ECP, infine, il sistema di protezione e sicurezza dei contenuti che permette l’accesso a tutti i contenuti 4K Ultra HD.

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Queste le sigle con cui tutti gli italiani dovranno avere che fare a partire proprio dal nuovo anno. Una nuova era per tanti decoder.

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Queste le sigle con cui tutti gli italiani dovranno avere che fare a partire proprio dal nuovo anno. Le province di Emilia Romagna, Veneto e Friuli vedranno subito un cambio definitivo di frequenze. A settembre 2021, sono previste molte più province (Area C) a dover risintonizzare i propri decoder per il digitale terrestre. La rivoluzione del Digitale Terrestre sta per iniziare, bisogna essere pronti. Tutti. Utenti ma soprattutto aziende.

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