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Google nel rispetto della privacy: un’alternativa ai cookie

Biscotti indigesti. Google al lavoro per eliminare quei fastidiosi cookie (che letteralmente vogliono dire proprio biscotti) ovvero dei piccoli file di testo necessari affinché il server del sito web che li ha installati, possa ottenere informazioni sulla specifica attività che l’utente compie su quelle pagine web.

Google (Adobe Stock)

Ebbene, gli sviluppatori di Google sarebbero da tempo lavorando sulla sperimentazione di una nuova tecnologia, in grado di sostituire i cookie. Non solo Google, però. Anche Apple (su Safari) e Mozilla (Firefox) starebbero introducendo delle sostanziali modifiche sempre più rilevanti in tal senso, soprattutto in ottica privacy.

La scelta di Google: la sperimentazione di FLoC

Cookies (Adobe Stock)

Il colosso di Mountain View avrebbe individuato una nuova API (Application Programming Interface, ossia quell’insieme di procedure atte all’espletamento di un dato compito) chiamata FLoC.

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FLoC sta per Federated Learning of Cohorts. Quando l’anno scorso, all’interno di Privacy Sandbox, si cominciò a discutere una tecnologia pubblicitaria basata sugli interessi – chiamata appunto FLoC – l’idea di Google era proprio quella di sostituire una serie di identificatori individuali con dei raggruppamenti formati in base agli interessi comuni delle persone.

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Grazie a una assidua sperimentazione, Google sarebbe in possesso di nuovi dati che mostrano come questa innovazione sia in grado di offrire risultati quasi altrettanto efficaci rispetto a un approccio basato sui cookie di terze parti.

Google è sostanzialmente convinta che una tecnologia come FLoC rappresenti il futuro della pubblicità sul web, senza cookie di terze parti,. Nel rispetto della privacy.

La tecnologia Federated Learning of Cohorts offre alle aziende un nuovo modo per raggiungere i consumatori, con contenuti e pubblicità rilevanti attraverso grandi raggruppamenti di persone con interessi simili. Questo approccio di fatto rende anonimi i singoli individui, così da mantenere privata sul browser la cronologia web di ogni persona.

I team di Google che si occupano di pubblicità hanno messo a confronto questa soluzione strettamente orientata alla privacy con i cookie di terze parti. I risultati evidenziano come FLoC potrebbe essere in grado di generare fino al 95% delle conversioni per dollaro investito in pubblicità, rispetto ai cookie. Nei prossimi mesi, Google continuerà a valutare come queste API. E chissà che in un futuro poi neanche così lontano, dei cookie resteranno solo… i biscotti.

Antonino Gallo

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