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Huawei è un caso su Twitter: favoreggiamento e campagna diffamatoria sul governo belga?

Secondo l’ultimo rapporto della società di ricerca sui social media Graphika, un piccolo gruppo di bot Twitter pro-Huawei avrebbe lanciato una campagna diffamatoria che attaccava il piano del governo belga di escludere i fornitori “ad alto rischio” come Huawei dalla costruzione della rete 5G, in una determinata parte dei Paesi Bassi.

Huawei Headquarter (Adobe Stock)

Graphika è una società che sfrutta la potenza dell’intelligenza artificiale per creare le mappe più dettagliate del mondo dei paesaggi dei social media. Si definisce “pioniere di nuovi metodi e strumenti analitici per aiutare i nostri partner a navigare in reti online complesse”.

A favore di Huawei, la scoperta di Grafika

Ripetitori 5G (Adobe Stock)

Graphika avrebbe scoperto il piano per denigrare Huawei dopo che gli account Twitter erano stati utilizzati in una campagna pro-Cina. Sarebbero stati coinvolti almeno 14 account Twitter. Che utilizzavano tattiche simili per apparire legittimi, ma in realtà avevano identità false.

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Tutti usavano immagini del profilo apparentemente insignificanti, ma dopo un’ulteriore ispezione, abbiamo scoperto – rimarca Grafika – diversi segni rivelatori, come quello di essere computer-generate, con asimmetrie su entrambi i lati del viso e mancanza di dettagli sullo sfondo”.

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I cinguettii si alternavano tra il trash del divieto proposto dal governo belga, le lodi di Huawei e la condivisione di articoli sponsorizzati dalla stessa Huawei.

A differenza di altre reti di bot, gli investigatori di Graphika – si legge – hanno trovato prove che suggeriscono che questo è stato azionato manualmente, il che significa che probabilmente era compito di un povero schmuk digitare e diffondere i tweet di propaganda di Huawei”.

L’intera campagna sarebbe durata circa tre settimane a dicembre, proprio a ridosso della scadenza governativa per la consultazione pubblica sul progetto di legge.

L’operazione, alla fine, non sarebbe andata a buon fine. “E’ stata un flop e non ha ottenuto l’effetto desiderato, nonostante i bot abbiano raggiunto milioni di persone e i loro tweet siano stati ritwittati anche dal presidente di Huawei Kevin Liu e dall’account Twitter ufficiale dell’azienda cinese”.

Grafika, comunque, non specifica se il piano sia stato programmato direttamente da Huawei o da un’altra entità correlata. Huawei stesso ha dichiarato in una nota ufficiale riportata dal New York Timesdi aver avviato un’indagine interna per cercare di scoprire cosa sia successo esattamente e se c’è stato, soprattutto un comportamento inappropriato“.

Antonino Gallo

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