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Diritti tv, caos club. Altra assemblea di Lega

A venti giorni dalla scadenza dell’assegnazione dei diritti tv non si conosce ancora chi trasmetterà il campionato di calcio di Serie A per il prossimo triennio, 2021-2014. La Lega ci riprova, consapevole di una spaccatura netta fra i club.

Serie A TIM (Adobe Stock)

Trattative private Diritti Audiovisivi campionato di Serie A, pacchetti dirette a pagamento per il territorio italiano, stagioni sportive 2021/2022m 2022/23 e 2023/2024 (operatori della comunicazione)”.

E’ il punto 5 all’ordine del giorno dell’Assemblea di Lega, convocato per giovedì 11 marzo 2021 (in videoconferenza), alle ore 9.30 in prima convocazione, alle 11.30 in seconda. Un’assemblea importante che potrebbe rompere l’impasse, anche se i presagi di un altro rinvio si fanno sempre più foschi.

Diritti tv: SKY, DAZN, i due fronti e l’ultimatum del fondo

Calcio e diritti Tv (Adobe Stock)

Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli ed Hellas Verona si sono unite in una missiva direttamente alla Lega: vogliono andare direttamente alla votazione per scegliere chi fra SKY e DAZN trasmetterà la Serie A dal 2021 al 2024, senza passare per il consorzio, intimidendo eventuali azioni legali contro condotte ritenute ostruzionistiche.

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Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino si sono astenute nell’ultima assemblea per l’attribuzione dei diritti tv a DAZN (in partnership con TIM).

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Se nessuno dei due fronti farà un passo avanti, l’assemblea di Lega di giovedì non scriverà di certo la parola fine: non ci sono i numeri per una votazione, visto che servono 14 voti per assegnare i diritti tv, 15 per approvare la distribuzione degli eventuali fondi.

Il tempo stringe perché il 29 marzo scadono le offerte di DAZN e SKY. In questo bailamme – e con l’apertura domani delle buste con le proposte sui diritti tv internazionali – i fondi di private equity hanno deciso per ora di stare ancora in partita, non aumentando l’offerta (1,7 miliardi) ma aperti al dialogo sul fronte delle condizioni. Non a tempo indeterminato.

Secondo indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, tre i punti su cui i fondi di private equity sarebbero intervenuti nella proposta in preparazione.

Il primo tema sul tavolo punta a lasciare ai club la possibilità di coinvestire con i fondi una piccola parte di quegli 1,7 miliardi – si legge – la seconda opzione prevede una clausola breakaway per smussare gli angoli in caso di creazione della Superlega. La terza strada punta a interventi migliorativi sul fronte delle responsabilità legali”. Tant’è. Giovedì la risposta alla fatidica domanda: a chi i diritti tv 2021/2024?

Antonino Gallo

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