Intel lancia l’allarme: “La carenza di chip? Almeno altri due anni”

Intel lancia l’allarme e pone fine ai sogni: carenza di chip per almeno altri due anni. A confermarlo niente meno che il CEO dell’azienda, intervenuto per spiegare la situazione. 

Intel (Adobe Stock)
Intel (Adobe Stock)

Il 2020 ed il 2021 sono stati e sono, attualmente, due anni da incubo per i produttori di chip. Niente da fare per i milioni di consumatori che, negli ultimi due anni, stanno tentando di accaparrarsi dispositivi, device, console, schede grafiche e componenti per computer divenuti ormai introvabili. Dietro a questa assurda carenza, la cosiddetta “crisi dei chip“, che non permetterebbe ai maggiori produttori di soddisfare la sempre crescente richiesta del mercato.

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Intel lancia l’allarme: 20 + 50 miliardi per uscire dalla crisi dei chip, ma non bastano

Chip Qualcomm (Adobe Stock)
Chip Qualcomm (Adobe Stock)

Un rallentamento degli approvvigionamenti come non si era mai visto e che, secondo il CEO di Intel Pat Gelsinger, perdurerà per ancora molto tempo. Il capoccia dell’azienda tra i maggiori produttori di SoC è intervenuto in un summit con al centro proprio questo tema e tenutosi nelle ultime ore alla Casa Bianca. Insieme ad Intel, presenti all’incontro di Washington i maggiori produttori di chip, per confrontarsi con il Governo degli Stati Uniti sulla situazione.

Il CEO di Intel ha quindi confermato che la situazione non si sbloccherà prima di – almeno – due anni. Una visione piuttosto pessimistica che però va contestualizzata. L’azienda da lui guidata sta attraversando una profonda crisi dovuta alla carenza e difficoltà negli approvvigionamenti di chip. Proprio per questo motivo Intel ha deciso di mettere sul tavolo 20 miliardi di dollari di investimenti.

Un piano di dimensioni mastodontiche quello dell’azienda statunitense. L’obbiettivo è sbloccare una volta per tutte la situazione, aumentando la produzione di semiconduttori nelle fonderie dell’azienda. Non solo, Intel è intenzionata ad aiutare aziende terze a produrre i componenti, probabilmente per l’industria automobilistica.

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Insieme agli investimenti interni, Intel – tra le altre – ha chiesto al governo statunitense una grossa mano, con aiuti economici per potenziare la fabbricazione dei componenti. Attualmente sono 50 i miliardi di dollari messi a disposizione per le aziende da parte del governo statunitense.

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