Secondo uno studio dell’Università di Liverpool, la terapia usata contro il verme solitario potrebbe essere efficace per combattere l’infezione da Covid-19.
Una ricerca ancora in fase sperimentale ma che sembra dare già buoni risultati. La diffusione del virus SARS-CoV-2 ha messo in allarme gli scienziati di tutto il mondo, ora alla ricerca di una cura efficace.
In un primo momento, i medici hanno provato ad attaccarlo con medicinali come l’antimalarico idrossiclorochina e gli antiretrovirali lopinavir e ritonavir. Ma i risultati sono stati piuttosto deludenti.
Finora, il farmaco più efficace è stato il corticosteroide desametasone. Ma uno molto promettente contro il Covid-19 è la niclosamide, un composto chimico utilizzato per combattere le infezioni provocate dalla tenia (parassitosi), detto anche “verme solitario”.
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Alcuni test hanno dimostrato che questo farmaco ha grandi potenzialità nel riuscire a neutralizzare il nuovo coronavirus. Lo studio è stato sviluppato da un team del Centre of Excellence in Long-acting Therapeutics dell’Università di Liverpool.
Collaborando con gli scienziati del Materials Innovation Factory e dei dipartimenti di Chimica, Farmacologia e Terapia, hanno dimostrato che una composizione di nanoparticelle a base di niclosamide ha una forte azione anti virale. Basterebbe una sola iniezione per ottenere un effetto a lungo termine.
Attraverso la tecnica di nanoprecipitazione, i ricercatori sono in grado di estrarre nanoparticelle di niclosamide. Come riferito dai ricercatori in un comunicato stampa, queste
possono essere conservate come solidi, ricostituite con acqua e utilizzate come farmaci iniettabili a lunga durata d’azione
Ha dichiarato il professor Rannard, coordinatore del team. Ha anche spiegato che la niclosamide è il composto ideale da testare come potenziale terapeutico contro il Covid-19. L’obiettivo, oltre al fatto di debellare il virus, è quello di offrire un farmaco a basso costo che possa essere utilizzato da chiunque.
Stiamo lavorando per rimuovere gli ostacoli alla disponibilità per i Paesi a basso e medio reddito, per garantire un accesso equo se il successo clinico della terapia sarà dimostrato
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Così ha concluso il professor Owen e la ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nanoscale, con il titolo “Scalable nanoprecipitation of niclosamide and in vivo demonstration of long-acting delivery after intramuscular injection”.
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