Nuovo incredibile record dalla Cina, ma stavolta nel settore nucleare

Lo ha stabilito un reattore termonucleare che ha superato il suo precedente record stabilito pochi anni fa.

Reattore Cina
Sezione di un reattore termonucleare (by Adobestock)

Il reattore nucleare cinese EAST, acronimo che sta per Experimental Advanced Superconducting Tokamak, ha stabilito un nuovo incredibile record di temperature superando un primato che aveva già stabilito nemmeno tre anni fa, quando il 12 novembre 2018 aveva fatto registrare temperature di 100 milioni di gradi anche se per una durata breve di appena dieci secondi. Oggi è tornato a far parlare di sé confermandosi tra i più validi in assoluto nel campo della fusione termonucleare: l’esperimento si è tenuto nel distretto di Hefei, in Cina, dove il plasma del reattore ha sondato quota 120 milioni di gradi per 101 secondi.

Il nuovo primato raggiunto è stato certificato dall’Accademia Cinese delle Scienze: parliamo ovviamente di numeri altisonanti, visto che questa tipologia di strumenti cerca di emulare dinamiche tipiche dei corpi celesti quando addirittura non di oltrepassarle. Se prendiamo ad esempio il Sole bisogna considerare che la sua temperatura media si aggira sui quindici milioni di gradi, che rapportati a quella raggiunta dal reattore EAST diventa una cifra terribilmente irrisoria. Si fa per dire naturalmente, ma pensiamo al calore di Sette soli messi assieme: la cifra è mostruosa e ciò che lascia ancor più a bocca aperta è che il reattore in questione risale a fine anni ’90, dunque è relativamente ‘vecchiotto’.

 

Il reattore EAST: a cosa serve utilizzare temperature così elevate

Fusione nucleare
La fusione nucleare apre importanti prospettive (by Adobestock)

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Quando si parla di esperimenti scientifici e di ricerca la Cina non se ne sta certo con le mani in mano: EAST venne “acceso” per la prima volta il 28 settembre 2006 ed ha permesso di ottenere il primo plasma all’interno della camera a vuoto, ossia la cosiddetta “ciambella” che ospita le reazioni di fusione. Una decina di anni dopo EAST divenne anche il primo reattore a mantenere l’assetto H-Mode (o high confinement) per sessanta secondi a cinquanta milioni di gradi, record bissato e migliorato appena dodici mesi dopo.

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Quest’anno infine, il 28 maggio, si è spinto come dicevamo sino a 120 milioni di gradi per un tempo di confinamento di 1 minuto e 41 secondi. Dunque battuto il suo record precedente, che ad esser precisi era stato eguagliato dal reattore KSTAR della Corea del Sud con 100 milioni di gradi mantenuti per 20 secondi. La fusione nucleare a questi livelli apre prospettive enormi per l’uomo in vista dell’agognato traguardo delle emissioni zero che dovrebbe arrivare nel 2050: ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma la base di partenza è promettente.

 

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