Incredibile: qualcuno può decidere le temperature di un intero Stato!

Accade in una precisa regione dell’America, dove qualcuno sta alzando volontariamente le temperature nelle case dei cittadini.

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In Texas lo stato regola silenziosamente i termostati (by Adobestock)

Il Texas controlla la temperatura dei termostati che si trovano nelle abitazioni dei suoi cittadini e le alza di nascosto. Follia? No, realtà: tutto legale e c’è anche un motivo intelligente per farlo, legato a risparmio energetico e sostenibilità. Si tratta di una strategia molto particolare che sta facendo discutere parecchio dopo i “disagi” segnalati da numerosi utenti.

Le autorità monitorano la situazione da remoto ed intervengono modificando senza preavviso la temperatura dei termostati, alzandola significativamente nell’ottica però di un risparmio energetico complessivo. Un meccanismo di cui molti non erano a conoscenza, ma assolutamente legale e ben ponderato. Il controllo statale sui termostati smart nasce dal fatto che il clima torrido ha determinato un boom dei consumi elettrici, legati a doppio filo al mercato dei condizionatori che giocoforza è cresciuto a dismisura spingendo il Texas verso il collasso energetico.

Il controllo dei termostati in Texas verrà emulato da altri stati?

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In Texas le temperature si stanno facendo torride (by Adobestock)

Il modello texano potrebbe presto essere riproposto altrove, prima che ciò accada però è necessario analizzare la validità effettiva di un meccanismo che se non debitamente tarato potrebbe causare anche alcuni disagi. Alcune settimane fa era stata avviata una campagna promozionale che offriva un vantaggioso profilo tariffario a tutti quegli utenti che avessero accettato di inserire nel contratto una particolare clausola, secondo la quale lo Stato avrebbe “gestito” in qualche modo i termostati ed avrebbe potuto regolarli a sua discrezione in base alle necessità energetiche della comunità.

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Quella clausola è stata denominata “Smart Savers Texas“ ed è ancora in vigore: adesso che la situazione ambientale si è fatta particolarmente “calda” i consumi si sono alzati parecchio, così che lo Stato ha deciso di alzare la temperatura nelle case in nome di un loro abbassamento graduale direttamente proporzionale alla riduzione del lavoro dei climatizzatori. Come già detto in precedenza però la situazione anomala lascia spazio anche ad alcuni dibattiti, sulla liceità o meno di un’entrata dello stato nelle case dei cittadini ma anche sull’adeguatezza di metodo adottato per il bene collettivo che rischia però di ledere la libertà di scelta del singolo.

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Brandon English, un residente del luogo, ha dichiarato ad esempio di esser rientrato in casa mentre sua moglie e la figlia piccola stavano dormendo, trovando il “clima” della casa parecchio arroventato (si parla di quasi 78 gradi). Nel vederle svegliarsi sudate ha così deciso immediatamente di annullare l’iscrizione al programma preoccupato di come la regolazione indiscriminata della temperatura potesse influire sulla salute dei suoi familiari. Bisognerà concedere ancora il giusto tempo di rodaggio affinché la comprensione del “manuale d’uso” da parte dei clienti possa essere trasparente ed esplicita e magari essere ripresa da altri stati americani.

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