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Scienze

Riscritta la storia dell’evoluzione umana: la scoperta incredibile

Riscritta la storia dell’evoluzione umana grazie ad una incredibile scoperta che riguarda un particolare ritrovamento. Il protagonista? Un frammento del cranio di un uomo di Neanderthal. 

Neanderthal

Ci risiamo: il puzzle dell’evoluzione umana ha finalmente trovato un altro grande tassello che aiuterà studiosi, scienziati e antropologi di tutto il mondo nelle ricerche. Protagonista? Uno straordinario fossile di Neanderthal scoperto in Israele risalente a 140 mila anni fa.

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Neanderthal: non solo Europa per i nostri antenati

Evoluzione umana

Quella che fino a pochi giorni fa gli studiosi dell’evoluzione umana credevano essere una verità assoluta è stata così riscritta grazie a questo incredibile ritrovamento. Ebbene i Neanderthal non erano una specie di Homo confinata alla sola Europa, ma presente anche nel Medio Oriente, dove è stato ritrovato il fossile. Nella scoperta c’è anche un po’ di Italia, grazie al contributo di ricercatori del nostro paese provenienti dalla Sapienza di Roma e dell’Università di Firenze.

Ma c’è di più: gli studiosi, dopo aver confrontato le ossa ritrovate in Israele con quelle di ominidi di 400.000 anni fa trovati in Israele ed Eurasia, sono giunti alla conclusione che siamo di fronte ad una nuova specie. Una popolazione unica che risalirebbe al Pleistocene Medio.

Gli scavi, che sono giunti fino ad otto metri di profondità, hanno coinvolto due squadre. Una proveniente dall’Università di Tel Aviv, guidata dal professore Israel Hershkovitz, ed una di archeologi dell’Università Ebraica di Gerusalemme, guidata da Yossi Zaidner.

L’elemento cruciale di questo ritrovamento è in particolare la datazione, circa 140mila anni fa in quella che viene definita la fine del Pleistocene medio” ha detto Giorgio Manzi intervenuto ai microfoni di ANSA. Le analisi dei frammenti di teschio, condotte grazie a strumenti tecnologici di altissimo livello, hanno permesso agli studiosi di individuare somiglianze con il Neanderthal, ma anche tratti ancor più arcaici.

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“Se quei resti fossero stati trovati in Europa – ha spiegato Manzi dell’Università Sapienza di Roma – non ci sarebbe stato nulla di particolarmente nuovo, sarebbero state nuove prove su quel che si ritiene da tempo, ossia che i Neanderthal siano maturati in Europa e solo successivamente diffusi in altre aree. Ora emerge invece che l’evoluzione dei Neanderthal avrebbe avuto contributi anche dal Medio Oriente”.

Fabio Alberti

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