Snowden fa risentire la sua voce e si scaglia su Apple e il presunto sistema di controllo delle masse

Con l’intento di combattere detentori di materiale pornografico, Apple potrebbe mettere a rischio la privacy. Snowden non ci sta.

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Come volevasi dimostrare, in seguito alle affermazioni di Apple riguardo le intenzioni di combattere la diffusione di materiale pedopornografico online (Child Sexual Abuse Material, CSAM), è esploso un dibattito che potrebbe durare a lungo.

Alcuni giorni fa, Cupertino ha informato che, entro la fine del 2021, introdurrà una serie di misure funzionali a tale obiettivo. Per riuscire nell’impresa, l’azienda sta lavorando fianco a fianco con esperti sulla sicurezza dei bambini.

Il progetto dovrebbe riguardare tre particolari categorie: la comunicazione online – app Messaggi, Siri e Cerca, e poi iCloud. Riguardo l’app Messaggi, verranno introdotti nuovi strumenti per informare più rigorosamente i genitori affinché i loro figli possano navigare in sicurezza.

Rispettando la privacy (Apple non potrà leggere i messaggi), tutti i contenuti che il machine learning riterrà inopportuni saranno subito segnalati all’utente e le immagini saranno offuscate.

Relativamente a Siri e Cerca, genitori e bambini riceveranno informazioni ed assistenza qualora si verifichino casi potenzialmente pericolosi. Infine, su iCloud verranno inseriti nuovi strumenti di crittografia che permetteranno di identificare il caricamento di CSAM su iCloud Foto.

Tuttavia, molti utenti temono per la privacy, teoria avvalorata dall’informatico, attivista e whistleblower statunitense Edward Snowden, il quale si è opposto a queste misure.

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La battaglia di Snowden contro Apple

Amministratore delegato Apple
Tim Cooks

È partita una lettera aperta firmata da quasi 5.000 tra sviluppatori e utenti attivi su GitHub, che chiede ad Apple di riconsiderare il progetto visto che potrebbe compromettere il lavoro fatto negli ultimi anni da tecnici, accademici e attivisti impegnati nella difesa della privacy.

Alle voci si è aggiunto anche Will Cathcart, capo di WhatsApp, che con una serie di tweet dal tono molto critico ha spiegato:

È un approccio sbagliato e un passo indietro per la privacy di tutte le persone in giro per il mondo […] l’approccio di Apple è molto preoccupante. Anziché rendere più semplice per le persone denunciare eventuali materiali che sono stati condivisi con loro, Apple ha creato un software che può scannerizzare tutte le immagini all’interno del vostro telefono, anche quelle che non avete condiviso con nessuno. Questa non è privacy.

Edward Snowden, invece, si è espresso in questo modo contro Apple:

Apple progetta di modificare gli iPhone così che possa costantemente cercare materiali di “contrabbando”

Ha poi precisato che il brand di Cooks non permetterebbe mai che un’app sviluppata da terze parti trattasse i dati in tal modo.

Si è aggiunta anche la Electronic Frontier Foundation. Quest’ultima si impegna a difendere le libertà civili delle persone in questo mondo sempre più digitalizzato. Ha inoltre espresso una certa perplessità verso il progetto di Apple, in quanto potrebbe portare alla soppressione della libertà di parola e renderebbe le comunicazioni meno sicure.

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La questione resta aperta e, di certo, Apple non avrà vita facile nell’attuazione di questo progetto.

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