Dispositivi ricondizionati: quando valgono la pena? Ecco come acquistare “bene” aiutando l’ambiente

Comprare dispositivi elettronici ricondizionati non fa bene solo alle proprie tasche, ma aiuta l’ambiente perché evita il rilascio di sostanze pericolose.

Dispositivi ricondizionati (foto Adobestock)
Dispositivi ricondizionati (foto Adobestock)

Il concetto di riutilizzo si sta espandendo sempre di più nella nostra società. Il problema dello smaltimento dei rifiuti è drammatico e causato dall’aumento del consumo di prodotti. L’elettronica ha poi una vita molto più breve rispetto ad altri beni e questo non fa che aumentare il quantitativo di rottami che poi devono essere smaltiti. Computer, cellulari ed oggi anche televisori, vengono cambiati più spesso di quanto sia necessario e la responsabilità è anche dei produttori, che garantiscono aggiornamenti e funzionamento per un numero limitato di anni. Ad esempio un iPhone 6 oggi può funzionare ancora perfettamente, anche dopo 7 anni, semplicemente sostituendo la batteria, quindi solo una parte. Invece il mancato aggiornamento del software ne sta provocando la dismissione da parte di molti.

Questo è solo un esempio dei tanti, ma come si può combattere questa situazione? La risposta è nei prodotti ricondizionati: smartphone, appunto, ma anche laptop o fotocamere in buone o ottime condizioni e rimessi a lucido per la vendita, come se si trattasse di un’auto di seconda mano.

Perché conviene acquistare prodotti elettronici ricondizionati

Dispositivi ricondizionati (foto Adobestock)
Dispositivi ricondizionati (foto Adobestock)

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Ovviamente, come per queste ultime, il prezzo dipende da quanto è recente il prodotto e dalle sue condizioni, ma la domanda è: ne vale la pena? Ci sono diversi motivi per cui bisognerebbe ragionare su una scelta ecologica come questa. Per il consumatore qualsiasi il prezzo è la prima opzione: come nell’esempio dell’inizio, se il mio iPhone è giunto a fine vita per mancanza di aggiornamenti, invece di acquistarne uno nuovo a quasi mille euro – l’iPhone 13 appena acquistato arriva a 989 euro di listino – se ne può comprare uno antecedente e ricondizionato a prezzo stracciato. Ad esempio, invece di un iPhone 12 a poco meno di 900 euro, c’è la possibilità di prenderlo anche alla metà di questo prezzo, accettando qualche piccolo difetto come graffi sulla scocca o qualche piccolo segno sul display.

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L’altro aspetto è il contributo verso l’ambiente. I prodotti elettronici sono complessi da smaltire ed hanno un pesante impatto ambientale. Il loro riutilizzo consente di evitare ulteriore inquinamento, anche a causa di materiali potenzialmente pericolosi, anche per l’uomo. La ricerca Second Hand Effect 2020 dell’istituto svedese di ricerca ambientale ha rilevato come a compravendita di 3 milioni di prodotti di elettronica, lo scorso anno, ha permesso un risparmio ambientale di circa 193.775 tonnellate di CO2. Si tratta della quantità di emissioni pari a quelle generate da 2,7 milioni di voli Milano-Roma (andata e ritorno) o per la produzione e lo smaltimento di 3,4 milioni di iPhone 11 o di 717.685 computer portatili.

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