Come sempre quando esce sul mercato un nuovo dispositivo innovativo, o viene rilasciata una nuova tecnologia, si consiglia di attendere un po’ di tempo prima di correre a usufruirne. Perché, di solito, il momento della commercializzazione non coincide con il picco della sua funzionalità.
E secondo la migliore dei queste tradizioni, anche per quanto riguarda la nuova tecnologia 5G c’è stato un momento di stallo, in cui l’uscita di questa nuova frequenza di connessione (unitamente ai nuovi smartphone che ne supportano la tecnologia) ha fatto più paura che entusiasmo.
Ora, dopo quasi due anni da quando si è iniziato a parlarne, e con il digitale terrestre ormai in via di migrazione di frequenza, sembra che si possa passare finalmente al 5G. Ma sarà un passaggio tranquillo?
Ecco il 5G… ma attenzione a non adagiarsi troppo
Insomma come si procede adesso per la copertura del 5G? Vale davvero la pena comprare di corsa uno smartphone aggiornato all’ultima frequenza? O conviene aspettare ancora? Le notizie sembrerebbero incoraggianti, perlomeno stando all’ultimo rapporto di Ernst & Young presentato al recente Digital Summit.
Sembra infatti che la copertura del 5G, ad oggi, sia arrivata al 95%: un’impennata verticale, considerato che solo 1 anno e mezzo fa, a giugno del 2020, eravamo solamente al 10% della copertura totale.
Questo grandissimo passo avanti è stato fatto grazie all’unione fra le infrastrutture del 4G e alcune reti 5G, ottenuta grazie alla DSS – Dynamic Spectrum Sharing. La cosiddetta Dynamic Spectrum Sharing è una delle caratteristiche fondanti della tecnologia 5G.
La DSS è una tecnologia di trasmissione che abilita sia LTE che 5G nella medesima banda, calcolando internamente la banda che è necessario mettere a disposizione, utilizzando una singola antenna che fa switch, a seconda dei casi e della disponibilità sul territorio, sul 4G o sul 5G.
Quello che non è ancora chiaro è se questa soluzione sia definitiva e performante oppure se ci siano ancora delle problematiche. Infatti, sembra che ancora la resa del servizio presenti qualche criticità: la copertura senza sfruttare al massimo le potenzialità, infatti, non offre un 5G al massimo delle prestazioni. E quindi ancora non si può parlare di vera rivoluzione tecnologica.
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Quindi, quello che emerge dagli studi e dalle ricerche condotte sulla nuova tecnologia di connessione è che si avrà un vero e proprio switch al 5G quando le infrastrutture saranno del tutto basate sulla nuova tecnologia. Un problema, per adesso, dal momento che le strutture attualmente in regola con il 5G sono ancora poche.
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E soprattutto lo switch off del digitale terrestre, sebbene iniziato, non si è ancora concluso. Ed è solo in quel momento che finalmente molte frequenze televisive saranno finalmente liberate per dare al 5G quella marcia in più di cui ha bisogno per funzionare al 100%.