Siti Porno, cambia tutto: ora un “test” prima di accedere

Il governo del Regno Unito non si da per vinto e tenta, ancora una volta, di approvare una legge per obbligare i siti porno ad introdurre una tecnologia per la verifica dell’età, in modo da lasciare fuori chi non raggiunge i 18 anni e tenta di vedere contenuti per adulti.

Accesso negato ai siti per adulti – Computermagazine.it

A quasi tre anni di distanza dall’ultimo tentativo (fallito ad ottobre 2019), il governo del Regno Unito prova nuovamente ad impedire ai minorenni di accedere ai siti porno, questa volta chiedendo un particolare aiuto. La proposta di legge, denominata Online Safety Bill, copre un numero maggiore di fonti, soprattutto  rispetto al precedente Digital Economy Act, ma in aggiunta rimangono anche  i problemi relativi alle tecnologie usate per la verifica dell’età su questi siti.

Secondo tentativo per proteggere i minori sui siti per adulti

Qualche anno fa, i minorenni (si parla di 16/17 anni) non avevano problemi ad andare sui siti porno: bastava muoversi di soppiatto e approfittare della casa svuota. E ovviamente cancellare la cronologia. Ora, le cose sono diverse. Chris Philp, Vice Ministro per la tecnologia e l’economia digitale, ha scelto il Safer Internet Day per annunciare le novità della proposta di legge tanto discussa, in base alla quale tutti i siti che ospitano contenuti pornografici devono adottare soluzioni tecniche per verificare l’età dei visitatori che DEVONO essere maggiorenni. La precedente proposta di legge prevedeva l’obbligo solo per i siti che pubblicano contenuti generati dagli utenti stessi. L’ultima versione invece estende l’obbligo anche ai social media, alle piattaforme di video sharing e ai motori di ricerca. Insomma, ovunque possano esserci contenuti non adatti ai minori.

Nuova proposta di legge per i siti per adulti – Computermagazine.it

I proprietari dei siti però possono scegliere la soluzione che ritengono più adatta per la verifica dell’età e che più reputano sicura, soprattutto perchè si richiederà un documento di riconoscimento per la verifica. Che sia un documento come la patente o il passaporto, alcune tecnologie richiedono questo tipo di verifica. Ofcom potrà suggerire l’uso di alcune tecnologie che limitano la raccolta dei dati degli utenti. Secondo la Age Verification Providers Association è possibile sfruttare l’intelligenza artificiale per stimare l’età da un semplice selfie, proprio per non mettere documenti sul web.Ovviamente tutte le tecnologie devono rispettare le leggi sulla privacy. I provider devono inoltre garantire la massima sicurezza per evitare che i dati finiscano nelle mani sbagliate in caso di data breach, ovvero una tecnologia sicura al 100%.

 

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