Martha is Dead, la censura raggiunge la Playstation ma non PC e Xbox

Arriva la censura per quanto riguarda Martha is Dead, videogioco sviluppato dal team italiano LKA, e realizzato da Wired Productions. In particolare il videogame verrà “azzoppato” per la versione PlayStation, mentre non presenterà modifiche per quanto riguarda la versione per Xbox e personal computer.

Martha is dead, 13/2/2022 - Computermagazine.it
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A comunicare la notizia è stata la stessa Wired, che attraverso il proprio profilo Twitter ha fatto sapere che vi saranno “elementi che non saranno più giocabili”. E ancora: “Dopo quattro anni di passione e duro lavoro, il team LKA ha bisogno di tempo per effettuare i cambiamenti che gli sono stati richiesti”.

Martha is dead, 13/2/2022 - Computermagazine.it
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MARTHA IS DEAD CENSURATO MA SOLO PER LA VERSIONE PLAYSTATION

Di conseguenza le versioni fisiche di Martha is Dead, previste sia per l’ultima Playstation 5, quanto per la precedente versione della stazione di gioco, giapponese, la Ps4, sono state posticipate a data da definirsi, mentre le versioni digitali dovrebbero arrivare nei tempi previsti, ovvero, nel giro di una decina di giorni, precisamente per il prossimo 24 febbraio 2022, così come le versioni PC, Xbox One e Xbox Series X|S. Non è ben chiaro che cosa colpirà la censura quindi quali saranno i contenuti che verranno eliminati e tagliati, ma in ogni caso non è la prima volta che succede qualcosa di simile in Giappone, dove le direttive riguardanti i contenuti non considerati appropriati sono molto stringenti. In ogni caso, non si capisce perchè la “tagliola” abbia riguardato solo la Playstation e non i pc e l’Xbox, due prodotti entrambi commercializzati sul mercato nipponico.

Ma di cosa parla Martha is Dead? Si tratta di un thriller psicologico in prima persona, che mescola realtà, fantasia e guerra, ed è ambientato in Italia, durante il secondo conflitto mondiale. Viene ritrovato il corpo dissacrato di una donna, che è appunto il corpo di Martha, e la sorella gemella, Giulia, figlia di un soldato tedesco, deve affrontare, oltre al trauma della perdita, anche le conseguenze del suo assassinio. “Io penso che le storie – ha spiegato Luca Dalcò, a capo del progetto, ai microfoni di Gazzetta.it – tutte le storie, anche quelle banali di tutti i giorni, dipendano dal punto di vista da cui vengono raccontate. Se due amici litigano per una questione di soldi e noi abbiamo la possibilità di sentirli uno dopo l’altro, ecco che avremo due storie diverse. Non sto dicendo che uno dei due mente. Il punto di vista è soggettivo, quello che si racconta è il vissuto di una storia, ovvero quella sequenza di eventi vista dal mio punto di vista. Mi affascina l’idea di poter in qualche modo mettere insieme più punti di vista differenti e raccontare la storia contemporaneamente su più livelli. Non voglio dire che ci riesco del tutto e nel migliore dei modi (magari!), ma ci provo costantemente, è una mia fissazione”.

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