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Tesla ancora sotto indagine, questa volta centrano le frenate fantasma

Potrebbe essere l’undicesimo richiamo solo negli ultimi cinque mesi: la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha avviato un’indagine per verificare se oltre 400.000 autoveicoli Tesla delle linee Model 3 e Model Y, introdotte nel mercato a partire dal 2021, debbano essere riportati in officina. I reclami ammontano a 354 ed indicano tutti lo stesso difetto: le “frenate fantasma”. 

Tesla rischia una nuova indagine per un possibile difetto alla frenata – ComputerMagazine.it

Al momento un vero e proprio richiamo non è stato ufficializzato: si tratta di una valutazione preliminare avviata dall’Agenzia Governativa del Dipartimento dei Trasporti statunitense, la NHTSA, per verificare la fondatezza delle 354 segnalazioni giunte negli ultimi mesi che hanno indicato anomalie nel sistema di frenata di due modelli di veicoli Tesla.

Quasi mezzo milione di Model 3 e di Model Y, infatti, potrebbe essere richiamato in officina a causa di un possibile difetto relativo a “frenate fantasma” che si verificherebbero durante percorsi lunghi effettuati con l’auto pilota attivo ed il cruise control adattivo.

“L’auto rallenta improvvisamente – ha dichiarato un proprietario – in certi casi con frenate lievi ed in altri invece con frenate brusche e pericolose”. Il che comporta la necessità di escludere il sistema ADAS di Tesla, per il supporto alla funzione dell’auto pilota, disattivandolo per non rischiare il sopraggiungere improvviso della frenata, nonché di incorrere in eventuali sinistri ed incidenti.

Le possibili cause delle “frenate fantasma” e le conseguenze per Tesla

Le “frenate fantasma” hanno fatto abbassare il valore in borsa di Tesla – ComputerMagazine.it

Recentemente Tesla ha deciso di rinunciare ai sensori radar per le funzionalità relative all’ADAS e di affidarsi esclusivamente alle telecamere. E proprio questa modifica potrebbe essere uno dei principali motivi dell’insorgere del difetto.

Le telecamere infatti potrebbero effettuare interpretazioni scorrette circa la pericolosità degli eventi rilevati durante i tragitti a lunga percorrenza, confondendo ciò che accade entro la propria corsia di marcia con ciò che avviene all’esterno ed interpretando come una minaccia per l’incolumità di guidatori e passeggeri ciò che, di fatto, non lo è in alcun modo.

Se così fosse, per Tesla il richiamo in officina delle circa 416.000 vetture interessate sarebbe inevitabile. Ciò innanzitutto per scongiurare al più presto che non accadano sinistri ed incidenti. Ed è importante rilevare che, al momento in cui scriviamo, per fortuna non ne risultano. 

Ma non solo: anche per la stabilità economica del gruppo che, proprio a causa delle frenate fantasma, ha subito un crollo in borsa di ben tre punti solo nel mese di Febbraio.

Gian Lorenzo Lagna

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