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Curiosità

Disney, tra non molto sarà pronta la tecnologia a ologrammi, per vedersi come in Star Wars

Disney ha superato se stessa per quanto riguarda la tecnologia a ologrammi, difatti pare che sia arrivata a compiere una vera e propria impresa. Di sicuro ci aspettavamo tante sorprese da questa compagnia, ma la seguente, probabilmente, le batte tutte. Di che si tratta?

Disney ci propone una nuova idea stravagante e interessante, motivo per cui non va assolutamente trascurata – Computermagazine.it

Disney è arrivata a toccare un punto forte nel campo degli ologrammi, raggiungendo un tipo di tecnologia assai promettente. Fino ad ora non si era mai giunti ad un reale obiettivo, anche perché ci si limitava a realizzare i film sci-fi oppure ad includere dei personaggi fantasy dal vivo, proprio come abbiamo visto in alcuni film.

Tuttavia, un team di scienziati di Disney Research e dell’università di Cambridge ha sviluppato delle specie di “mattoni olografici” – chamati Holobricks – che possono essere impilati e affiancati l’uno all’altro per creare immagini tridimensionali di grandi dimensioni, inoltre danno la possibilità di poter essere osservati da più angolazioni. Ciò che cosa porta di nuovo?

La funzione dei mattoni olografici

La società ci ha regalato grandi emozioni nel corso dei decenni, e probabilmente continuerà a farlo anche in futuro – Computermagazine.it

I componenti permettono agli Holobricks di combinare le immagini dello stesso oggetto da angolazioni leggermente differenti tra loro, garantendo un senso di profondità. L’imitazione viene poi proiettata attraverso una serie di lenti che la ri-separa in tre versioni differenti, e in seguito le proietta sulla superficie dell’holobrick stesso, la quale diventa in sostanza un display 2D. A seconda dell’angolo da cui viene osservato lo schermo, ovviamente si ottiene un’immagine differente. In definitiva, se si cambia il punto di osservazione, si ha una percezione di tridimensionalità diversa.

I prototipi realizzati dai ricercatori sono in grado di visualizzare immagini pienamente a colori e con una risoluzione massima di 1.024 x 768 pixel a 24 frame per secondo, assieme ad un campo visivo di 40°. Grazie alla modularità, tra l’altro, non ci sono limiti alle dimensioni che si possono raggiungere, a condizione che si abbia una sorgente in grado di spingere abbastanza pixel nel sistema.

La società investirà molto su questa iniziativa, anche perché i suoi parchi divertimento sono molto più sviluppati e redditizi fra le innovazioni dell’azienda, soprattutto per via della riduzione delle restrizioni della pandemia da Covid-19. Per ora la sensazione è che dalla ricerca a un prodotto utilizzabile al 100%, sembra che ci vorrà molto tempo prima che ciò accada, ma a giudicare dai risultati ottenuti possiamo dire che siano ad un buon punto.

Sebastiano Spinelli

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