ESA festeggia il lancio del razzo Vega-C, con a bordo tecnologia Italiana: ora si pensa al futuro

E’ stato lanciato con successo nelle scorse ore il nuovo razzo spaziale Vega-C. L’Esa, l’agenzia spaziale europea, era nella Guyana francese per lanciare il suo nuovo razzo con a bordo un bel po’ di tecnologia italiana: si è trattato, come ricorda Hwupgrade, di un “nuovo passo in avanti per l’indipendenza dei lanci per l’Europa, fondamentale in questo periodo”.

Razzo Vega Esa, 14/7/2022 - Computermagazine.it
Razzo Vega Esa, 14/7/2022 – Computermagazine.it

Il successo della missione VV21, così come è stato appunto denominato il lancio di ieri, è decisamente incoraggiante in quanto a breve si verificherà un altro lancio, quello del più grande e ben più potente Ariane 6, che dovrebbe avvenire fra la fine di quest’anno e l’inizio di quello venturo. Il razzo Vega-C è decollato alle ore 15:13 di ieri pomeriggio, con una durata per il rilascio del carico utile di 2 ore e 15 minuti, e una massa totale da 474 chilogrammi, di cui 296 appartenenti a Lares-2 e il restante peso a sei CubeSat e i vari adattatori e le strutture di trasporto.

LANCIATO IL NUOVO RAZZO VEGA-C DA PARTE DI ESA: UN GRANDE SUCCESSO

Stando a quanto fatto sapere dall’agenzia spaziale europea, l’obiettivo di Vega-C è quello di portare vari miglioramenti rispetto al precedente Vega, il cui volo è scattato per la prima volta nel 2012. Rispetto al suo antenato il nuovo razzo è dotato di una nuova architettura del primo e del secondo stadio, oltre ad un miglioramento del quarto, e così facendo gli ingegneri dell’agenzia spaziale del Vecchio Continente sono riusciti ad aumentare il carico utile da 1.5 tonnellate a 2.3. “Il primo stadio di Vega-C – aggiunge Hwupgrade.it – chiamato P120C, è basato su P80 di Vega mentre Zefiro-40 del secondo stadio è completamente nuovo con il terzo stadio Zefiro-9 che invece è mutuato dal precedente Vega”.

Rilevante in particolare è lo stadio superiore che è dotato di un motore riaccendibile, utile per correggere la traiettoria e per rilasciare più carichi utili in diverse orbite. Come detto sopra, Vega-C portava al suo interno diversa tecnologia italiana, leggasi i tre CubeSat con AstroBio “che serve per rilevare biomolecole in orbita, Greencube che incorpora un esperimento per la crescita di vegetali in microgravità e ALPHA che invece è legato a rilevazioni della magnetosfera”. Si tratta quindi di un inizio promettente, vedremo come evolverà nei prossimi anni la vita di questo nuovo interessante razzo tutto europeo.

? FONTE: Hwupgrade.it

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