Marte | Perseverance identifica “Possibili segni di vita sul pianeta”, forse stiamo sul punto di voltare pagina

Il rover Perseverance, che da tempo sta scandagliando il suolo di Marte, ha identificato delle rocce che contengono delle molecole organiche.

Rover Perseverance, 17/9/2022 - Computermagazine.it
Rover Perseverance, 17/9/2022 – Computermagazine.it

Si tratta di una scoperta che potrebbe rivelarsi sensazionale in quanto, secondo gli esperti della Nasa, l’agenzia spaziale a stelle e strisce, potrebbero contenere “una possibile firma della vita“, ovvero, riconducibili “a una sostanza o a una struttura che potrebbe testimoniare l’esistenza di una vita passata sul pianeta rosso, ma che potrebbero anche essere state prodotte senza che ci fosse vita”, così come fatto sapere dai responsabili della missione in una conferenza stampa online. Le molecole in questione sono state trovate nel famoso cratere Jezero che Perseverance sta scandagliando da un anno a questa parte, individuando carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo. Prima di esultare per una possibile scoperta del secolo, però, gli esperti del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, responsabili dell’attività del rover Perseverance, hanno fatto sapere che le molecole recentemente scoperte potrebbero essere state prodotte da processi chimici che non implicano per forza la presenza della vita, ecco perchè bisogna andare con i piedi di piombo, come si suol dire in queste occasioni. In totale le rocce contenenti molecole scoperte dal rover sono quattro, e fanno parte di un gruppo di 12 fino ad oggi collezionate proprio da Perseverance da quando è sbarcato sul pianeta rosso.

Rover Perseverance, 17/9/2022 - Computermagazine.it
Rover Perseverance, 17/9/2022 – Computermagazine.it

PERSEVERANCE SCOPRE ROCCE CON MOLECOLE ORGANICHE SU MARTE: ECCO COSA SAPPIAMO

Questi massi saranno poi portati sulla Terra per essere meglio analizzati, grazie alla missione cosiddetta Mars Sample Return (Mrs), prevista nel 2027, così come fatto sapere da Lori Glaze, direttore della divisione di Scienze planetarie della Nasa. Già nel 2013 e poi nel 2018, un altro rover della Nasa, Curiosity, aveva scoperto molecole organiche su Marte, contenente elementi “comunemente associati alla vita“, “ma che possono essere associate anche a processi non biologici”, come spiegarono all’epoca i responsabili della missione. La cosa certa è che le ultime 4 rocce scoperte sono sedimentarie, diverse da quelle che erano venute alla luce un anno fa. In ogni caso, per avere risposte certe sulla natura di questi massi, bisognerà attendere appunto il ritorno sulla terra degli stessi, che non avverrà se non prima dei prossimi 5 anni: a quel punto tutti i campioni saranno vivisezionati e si capirà se realmente conterranno forme di vita marziane, o meno. Una missione che però non è ancora certa, visto che, come anticipato da Glaze, bisognerà trovare un luogo sicuro in cui far atterrare i veicoli del programma Msr, di modo da recuperare le rocce in totale sicurezza e riportarle a Terra.

? FONTE: ilfattoquotidiano.it

Impostazioni privacy