Per il momento si tratta ancora soltanto di indiscrezioni, ma le probabilità sono elevate: i canali televisivi in formato MPEG2 potrebbero essere spenti in data 20 Dicembre. E sarebbe una data che converrebbe solo alle emittenti, ma che creerebbe significativi disagi sia ai consumatori sia ai rivenditori. Scopriamo tutti i dettagli.
La data dello spegnimento degli ultimi canali televisivi in formato MPEG2 potrebbe essere quella di Martedì 20 Dicembre prossimo. Per il momento, una conferma ufficiale da parte del MiSE riguardo a “La nuova TV digitale” ancora non è giunta, ma l’indiscrezione emersa pare avere solide fondamenta.
Lo spegnimento riguarda i canali della TV digitale a partire dal numero 501 e le ragioni dell’adeguamento sono relative all’abbandono del formato MPEG2 a favore dell’adozione del formato MPEG4, di migliore resa, definizione e qualità. Le televisioni non ancora adeguate, secondo le stime più recenti, sarebbero tra il milione ed i due milioni di unità.
Se la data dello “switch-off” verrà confermata, é prevedibile che il passaggio comporterà indubbia convenienza per le emittenti – durante un periodo in cui gli introiti pubblicitari sono ridotti a motivo delle abitudini di acquisto pre-natalizio, che allontaneranno gli utenti dagli schermi – ma molteplici svantaggi e disagi a consumatori ed a rivenditori.
Fissare la data del passaggio al formato MPEG4 al 20 Dicembre significherebbe farla coincidere con la settimana più impegnativa dell’anno per i rivenditori, ovvero quella di Natale. I quali, oltre ad essere oberati dagli impegni ordinari della festività, potrebbero trovarsi con un surplus di richieste di assistenza e vendita che si assesta nel dintorno della quota di un milione in più rispetto ai flussi normali.
A metà Ottobre dovrebbe cominciare la campagna informativa e, dunque, le settimane a disposizione dei consumatori interessati a cambiare la televisione sarebbero circa 10. Dunque non poche e che, se organizzate con criterio, potrebbero portare a flussi di richiesta diluiti e scongiurare sia la concentrazione insostenibile di domanda nella settimana di Natale sia la scarsità di scorte.
Sappiamo, tuttavia, che le abitudini di acquisto dei consumatori tendono a ridursi agli ultimi scorci di tempo utile, sia a causa delle numerose impellenze che gravano sulle loro spalle in un periodo già assai complesso sia anche per la complicità di una comunicazione non sempre capillare e chiara (ricordiamo che il passaggio all’MPEG4 è avvenuto l’8 Marzo scorso). Nella possibilità che un tale “bailamme” possa verificarsi, sarebbe auspicabile una proroga che ritardi la data di spegnimento al 2023. La patata bollente ora é in mano al MiSE.
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