NOR, il compostaggio umano è l’ultima ‘moda’ delle start up Usa: così i cadaveri diventano concime

Negli Stati Uniti si sta diffondendo sempre di più il Nor, ovvero, l’acronimo di Riduzione organica naturale. In poche parole si tratta del compostaggio umano, la trasformazione dei cadaveri in concime organico.

Compostaggio umano, 6/10/2022 - Computermagazine.it
Compostaggio umano, 6/10/2022 – Computermagazine.it

Da un cadavere, come scrive Fanpage, si possono ricavare fino a 240 chili di terra fertile, e si tratta di un’opzione di morte a cui molti stanno pensando in questi ultimi tempi, anche per via del fatto che sia a a basso impatto ambientale. Ad approvare il Nor è stato lo Stato della California, anche se il compostaggio dovrebbe entrare in azione ufficialmente solo dal 2027. Il condizionale è d’obbligo visto che la Chiesa si sta opponendo in maniera determinata, cercando di rallentare il processo di applicazione: cosa succederà quindi? Bisognerà capire come evolverà la vicenda nelle prossime settimane ma intanto in California stanno spuntando come funghi start-up che effettuano questa pratica, processo che dura in totale un mese. L’azienda di pompe funebri prepara la salma in una bara ermetica costruita con materiale deperibile, poi il corpo viene immerso in un mix di erba medica, segatura, paglia, per tre volte il peso del defunto. Per facilitare la decomposizione, viene soffiata aria calda all’interno della bara tramite un tubo, e l’operazione è fatta. Ha basso impatto ambientale in quanto non viene utilizzato il forno, di conseguenza non ci sono emissioni di Co2, mentre il costo è di circa 5.000 dollari. Una volta pronto, il terreno viene sottoposto ad uno screening per gli inorganici, dopo di che viene fatto riposare e raffreddare. Il composto che ne emerge può essere usato per concimare giardini o orti, oppure essere disperso in un’area boschiva.

Compostaggio umano, 6/10/2022 - Computermagazine.it
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NOR, LA PRATICA DI COMPOSTAGGIO UMANO: “UN PROCEDIMENTO MOLTO ECOLOGICO”

Return Home è una delle aziende più note del settore, ed ha costruito a riguardo The Woodland, area boschiva di 30mila metri quadrati. “Per bruciare un corpo con metodi tradizionali di cremazione – dice a riguardo Micah Truman di Return Home – che richiedono fino a 650°C di temperatura, servono circa 135 litri di carburante che poi immettono nell’atmosfera 245 kg di CO2”. L’ecologista Cristina Garcia aggiunge: “È un procedimento molto più ecologico degli altri. Non contribuisce alle emissioni inquinanti nella nostra atmosfera. Incendi, siccità estrema, ondate di calore ci ricordano che il cambiamento climatico è in atto e dobbiamo fare tutto il possibile per limitare le emissioni di metano e anidride carbonica”. Come detto sopra, il Nor è fortemente osteggiato dalla Chiesa californiana: “Il Nor – sono le critiche sollevate da Kathleen Domingo, direttrice esecutiva della conferenza cattolica della California – utilizza essenzialmente lo stesso processo di un sistema di compostaggio per il giardinaggio domestico, un processo sviluppato inizialmente per il bestiame. Questi metodi di smaltimento sono stati utilizzati per ridurre la possibilità che la malattia fosse trasmessa dalla carcassa morta e l’uso di questi stessi metodi per la “trasformazione” dei resti umani può portare a uno sfortunato allontanamento spirituale, emotivo e psicologico dal defunto”.

? FONTE: fanpage.it

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