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Una falla nel Wi-Fi talmente grande che gli hacker usano i droni, è successo davvero: impensabile

Gli attacchi hacker avvengono di continuo, ma è difficile credere che esista una falla nelle reti Wi-Fi che può essere sfruttata tramite i droni. In questo caso pare che sia reale: cosa sta succedendo?

Hackerare il nostro Wi-Fi potrebbe essere più semplice del previsto – Computermagazine.it

Ora dovremo stare alla larga persino dai droni

Un problema relativo alle reti Wi-Fi potrebbe rivelarsi essere una chiave d’accesso per gli hacker, i quali sarebbero in grado di ottenere tutto ciò che vogliono facendo uso di un drone. Ma in cosa consiste questa incursione informatica, e come fa a funzionare così bene nonostante l’apparente poca discrezione?

In sostanza consiste nel misurare i tempi di risposta tra i vari dispositivi connessi per stabilirne la posizione, al di là del fatto che ci si trovi dall’altra parte del muro o meno. L’unico limite è dato dalla distanza tra il drone e il dispositivo domotico, e che sia una lampadina, un sensore porta-finestra, uno speaker smart, un televisore, una telecamera e via dicendo non ha alcuna importanza: basta che non superi 1 metro.

Per il resto, beh, è un gioco da ragazzi. Un qualunque tipo di intruso può sfruttare questa falla per mappare l’abitazione e trovarne i punti deboli, o sapere addirittura dove si trovano gli inquilini in quel preciso momento qualora indossino un dispositivo portatile come uno smartwatch. Non è nemmeno necessario guardare dentro attraverso una finestra con una telecamera.

E’ pericoloso, sì, ma non facile da eseguire

Facciamo molta attenzione – Computermagazine.it

Ma non pensiate che sia alla portata di tutti, perché gli esperti affermano che questo genere di attacco di solito richiede dispositivi ingombranti e costosi. Invece con il Wi-Peep che hanno ideato loro stessi, leggete bene, è sufficiente un piccolo drone e circa 15 euro per comprare due moduli Wi-Fi e un regolatore di tensione.

Ali Abedi, il capo di questa ricerca, ha affermato che bastino delle modifiche per impedire agli hacker di entrare “in contatto” con i nostri device. Viene suggerito di tenere d’occhio le impostazioni del router e di non lasciare nulla in sospeso, tanto meno dovremo pensare di inserire un tipo di configurazione sbagliata o del tutto superflua.

Comunque sia, se è vero che spiare una struttura con un sistema del genere richiede pure di sapere come modificare il drone per l’occasione, non si può escludere che un hacker possa pensare di in pratica esattamente lo stesso metodo usato dagli esperti. Che sia stata un’arma a doppio taglio questa notizia?

? Fonte: www.macitynet.it

Sebastiano Spinelli

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