Il primo social network di Meta sta assumendo un aspetto diverso rispetto a come lo conosciamo? Ecco i segnali che potrebbero anticiparci questo drastico cambiamento.
Facebook ha mantenuto per diversi anni il primato come il miglior social network del mondo, ma con il passare del tempo tante altre piattaforme sono riuscite a registrare dei numeri molto più grandi dei suoi. Per quanto resti una piattaforma godibile sotto ogni punto di vista, ciò non toglie che altri servizi simili oramai stiano sbaragliando del tutto la concorrenza. E ad incentivare la loro rivoluzione sono anche i regressi di Facebook, il quale non se la sta passando bene in questo periodo.
Infatti quasi il 71% degli italiani ha un profilo su Facebook, e non è un dato così rassicurante come potreste pensare. Si tratta di una situazione disagiante quando parliamo di connessioni con familiari stretti e lontani parenti. In particolare, se si pensa di avere sempre addosso i loro occhi, questi numeri non aiutano, per via delle alte probabilità di ritrovarsi virtualmente e di dare modo di mostrare dei contenuti che non rispecchiano la propria persona.
A maggior ragione questa circostanza può persino peggiorare, se si è intolleranti a incessanti tag in post e commenti, risultanti magari di poco interesse generale o comunque non attinenti a quelli che sarebbero i gusti dei propri seguaci. Tuttavia, uno studio eseguito su un campione di mille italiani – con età media di 30 anni precisiamo – ha rivelato quella che potrebbe essere une situazione più che reale e che sta avvenendo nel seguente periodo.
Le analisi hanno mostrato come l’unfollow e il ghosting siano delle attività molto praticate da almeno il 40.3%, che ha rivelato di aver bloccato almeno un componente della propria famiglia. Indagando più a fondo in questa percentuale, inoltre, il 58.3% ha deciso di non seguire più, nascondere o mettere da parte almeno uno dei propri parenti, mentre il 13.3% si è convinto a bloccare una o più persone del nucleo familiare dopo un evento, una festività o un incontro particolare.
Ciò avviene poiché si ha il timore di essere giudicati. Altre cause possono essere i
post ritenuti fastidiosi o irrilevanti e l’essere taggati in contenuti che non interessano, oppure che parlano ad esempio di odio riguardanti una linea politica contraria con le proprie idee. Lo stesso vale anche per i temi religiosi, nonché argomenti che scatena liti familiari non indifferenti. Solo una piccola percentuale ha ammesso di averlo fatto per celare una relazione, il che è comprensibile.
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