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Huawei pensa ad una produzione propria in Cina

La saga continua. In seguito ad una lunga disputa con gli americani, Huawei sembra intenzionata a preparare le carte per un possibile futuro divorzio.

Huawei Photo by The Statesman

Nei giorni scorsi, Huawei, dopo mesi estenuanti, ha riottenuto la licenza dal governo degli USA per l’acquisto di componenti elettronici presso i loro principali fornitori, dopo il divieto imposto dagli americani. Alcuni mesi dopo, si è raggiunto un accordo. L’unica postilla riguardava il 5g: l’azienda cinese avrebbe potuto utilizzare i prodotti americani a patto che non ralizzasse dispositivi con rete 5g.

Ma, come sospettavamo, i cinesi sono troppo orgogliosi per cedere ai ricatti. Inoltre, l’attuale produzione aveva scommesso tutto sul 5g.

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Huawei e l’indipendenza dagli USA

Chip Foto di Michael Schwarzenberger da Pixabay

Per ora, è solo un’indiscrezione riportata dal Financial Times. Il progetto riguarderebbe la costruzione di una fabbrica di chip a Shangai per le infrastrutture di rete. Un complesso gestito da un partner, mentre Huawei sarebbe a capo del centro di ricerca e sviluppo.

Per i primi tempi, dovrà accontentarsi di essere un programma sperimentale fino a quando i test sui chip non saranno terminati. L’azienda si è rifiutata di rilasciare una dichiarazione al Financial Times, definendo la questione “delicata”.

Il progetto dovrebbe partire presto, iniziando da un vecchio processo a 45 nanometri, per giungere a 28 nm verso la fine del 2021. In chiusura del 2022, il sistema dovrà raggiungere i 20 nm per poter iniziare il lavoro sulla rete 5g. Per ora, non riguarderà gli smartphone.

Un programma azzardato che, per i primi tempi, vedrà una produzione non all’altezza delle attuali apparecchiature. Forse, dovremo accontentarci di articoli con prestazioni più basse. Sarà, però, un percorso necessario per raggiungere livelli molto alti per i device di nuova generazione.

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Rita Riccio

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