NASA conferma: 300 milioni di pianeti abitabili nella Via Lattea

Ormai, i cosiddetti esopianeti, sono una realtà che quotidianamente viene alimentata da incredibili scoperte, come le ultime dichiarazioni di alcuni esperti NASA: 300 milioni di pianeti abitabili nella Via Lattea. 

La Via Lattea, vale a dire la casa del nostro Sistema Solare, potrebbe ospitare ben 300 milioni di esopianeti. Una realtà incredibile che aprirebbe le porte a innumerevoli previsioni per il futuro della nostra specie.

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NASA: 300 milioni di esopianeti con possibilità di vita sulla superficie degli stessi

NASA 300 milioni di esopianeti
L’uomo sulla luna (fonte: NASA)

Secondo l’analisi dei dati del telescopio Kepler di proprietà della NASA, la nostra galassia contiene al suo interno un quantitativo praticamente infinito di pianeti simili al nostro, in grado quindi di ospitare la vita per come la conosciamo.

Nello specifico, come viene riportato attentamente sull’Astronomical Journal, ci si è soffermati sulla presenta di stelle simili al Sole all’interno della Via Lattea. Di queste, almeno la metà potrebbero ospitare dentro i loro sistemi pianeti rocciosi con una atmosfera tale da garantire la presenza di acqua, e quindi, di vita.

La nostra galassia può contare almeno 300 milioni di pianeti simili alla Terra, quindi potenzialmente abitabili“, è quanto appare sulle pagine della nota rivista di astronomia. Il ricercatore Steve Bryson, ha inoltre confermato che grazie al telescopio Kepler sono ormai diversi anni che la possibilità della presenza di esopianeti è ormai diventata una certezza, ma mai come prima, oggi, siamo sicuri che questi non solo esistano, ma siano anche in presenza massiccia nella nostra galassia.

Il più vicino tra gli esopianeti fino ad oggi scoperti ed osservati, si troverebbe ad una distanza di “soli” 20 anni luce da noi. Va però detto che gli esperti restano con i piedi di piombo circa la possibilità che questi gemelli della Terra siano, a conti fatti, realmente abitabili per la nostra specie:

Siamo molto prudenti per evitare sorprese sulla loro abitabilità“, ha dichiarato al New York Times il ricercatore del Goddard Space Flight Center Ravi Kumar Kopparapu, tra le menti più brillanti del centro NASA dedicato alla ricerca scientifica.

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