Milioni di contenuti rimossi e circa 500 segnalazioni da vittime: il fenomeno del Revenge Porn sembra essere particolarmente incisivo su Telegram.
Una guerra senza fine. La violenza sulle donne è un tumore troppo difficile da combattere. Sono diversi gli enti al lavoro per trovare continuamente soluzioni atte alla rimozione di contenuti di Revenge Porn. Le chat su smartphone, oramai, sono ingolfate di criminali che cercano sempre più vittime per i loro sporchi giochi.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, trattiamo i dati su casi di Revenge Porn pubblicati periodicamente dall’associazione no-profit PermessoNegato APS.
Per fare ciò, si avvale della collaborazione di esperti di Tecnologia, CyberSecurity, Legali e Criminologi. Il rapporto di Novembre 2020 riguarda l’Analisi dello Stato della Pornografia Non Consensuale su Telegram in Italia.
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La versione del Report di Novembre riguarda le attività d’indagine e di monitoraggio dei casi in relazione al fenomeno della Pornografia Non-Consensuale in Italia. I dati rilevati da PermessoNegato sono raccapriccianti: la condivisione di foto e la creazione di gruppi, costituiti con l’intento comune di trattare quest’unico argomento, raggiungono numeri inimmaginabili.
Grazie alla segnalazione fatta a Telegram di una foto contenente pornografia non consensuale, è stato possibile rilevare dei dati molto più precisi. Solo nel mese di Novembre 2020, PermessoNegato ha registrato i seguenti numeri:
Rispetto ai rapporti precedenti, del mese di Febbraio e di Maggio 2020, risulta una crescita considerevole del fenomeno: in precedenza sono stati registrati 17 gruppi/canali per un totale di 1.147.000 utenti non univoci nel mese di Febbraio e 29 gruppi/canali per un totale di 2.223.336 utenti non univoci nel mese di maggio.
Quello che dovrebbe farci pensare è che i numeri di cui parliamo sono, in realtà, persone che trascorrono il loro tempo a distruggere totalmente la vita di molte donne. I “gruppi”, qui nominati, usano chat come Telegram per condividere foto contenenti pornografia, ma senza avere il consenso: una vera e propria violenza sulle donne che viene perpetrata ogni giorno.
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