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L’azienda Gionee ha installato 20 milioni di Trojan sui propri smartphone

L’azienda cinese Gionee è accusata di aver venduto 20 milioni di smartphone sui quali aveva installato dei malware all’insaputa degli utenti.

Malware su smartphone Foto di Terje Sollie da Pexels

Da alcuni anni, ormai, la vendita di smartphone cinesi sembra essersi diffusa notevolmente. A parte i grandi marchi, come Huawei ed ora anche Xiaomi, molte altre aziende sono riuscite a farsi conoscere.

Non è facile competere con i colossi americani, ed è per questo che le società asiatiche battono su altri aspetti per diventare competitivi. Ma ci sono alcune che scelgono strade ambigue.

È il caso dell’azienda Gionee, che è ricorsa ad espedienti poco legali per concorrere nel mercato degli smartphone e riuscire a guadagnare con più facilità. È bastato installare un Trojan su 20 milioni di unità per ottenere un introito extra.

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Malware sugli smartphone Gionee

Cyber security Foto di Elchinator da Pixabay

Sotto accusa la società Gionee che avrebbe installato un Trojan su 20 milioni di smartphone. In questo modo avrebbe potuto ottenere ricavi extra attraverso pubblicità e attività di altro tipo, all’insaputa dei clienti. Come riportato da GSMArena e Gizmochina, si parla di cifre importanti, probabilmente oltre il milione di dollari.

Secondo i fatti, il codice malevolo sarebbe stato a partire da dicembre 2018 tramite un aggiornamento dell’applicazione chiamata “Story Lock Screen”. Le indagini delle autorità cinesi mostrano che l’attività è durata a lungo, fino ad ottobre 2019.

Gionee aveva dichiarato bancarotta nel 2018, ma è stata poi acquisita da un gruppo indiano ed ha ricominciato a fabbricare smartphone integrando l’attività di hackeraggio.

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Il China Judgment Document Network ha, dunque, condannato Xu Li, Zhu Ying, Jia Zhengqiang e Pan Qi da 3 a 3 anni e mezzo di carcere, aggiungendo una multa di 200.000 yuan per ciascuno.

 

Rita Riccio

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