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Scienze

Pfizer taglia della metà i tempi di produzione del vaccino anti Covid

Pfizer/BioNTech certa di poter velocizzare di molto la distribuzione del farmaco grazie ai continui miglioramenti dei processi di produzione.

Pfizer, una fialetta da cinque dosi del vaccino prodotto in collaborazione con i tedeschi di BioNTech (pxabay.com)

Ottime notizie sul fronte vaccino anti Covid. Pfizer/BioNTech ha fatto sapere di essere in grado di tagliare della metà i tempi di produzione del farmaco, risolvendo i molti intoppi che stanno affliggendo la distribuzione delle dosi in questa fase iniziale. I dati del 6 febbraio rivelano che solo negli Stati Uniti sono state somministrate 20 milioni e 600 mila dosi.

Tutti i dipartimenti aziendali che lavorano al vaccino stanno affrontando e risolvendo i problemi del processo di produzione che emergono giorno dopo giorno. È la prima volta che un vaccino basato sull’RNA messaggero viene prodotto su una scala così vasta ed è perciò preventivabile che il processo raggiunga presto un piena efficienza, accorciando al massimo i tempi di lavorazione. Vediamo che cosa si aspettano i manager della multinazionale di New York.

Pfizer schiaccia l’acceleratore: ecco quanto tempo verrà risparmiato nella produzione del vaccino

L’azienda americana sarà presto in grado di tagliare i tempi di produzione

Chaz Calitri, responsabile operativo di Pfizer e a capo dell’impianto in Michigan, ha fatto sapere in un’intervista a USA Today che presto sarà possibile ridurre quasi del 50% il tempo necessario a produrre un lotto di vaccini. A seconda del ciclo di produzione, una partita di vaccini può contenere da uno a tre milioni di dosi. Attualmente, ha spiegato il dirigente, ci vogliono 110 giorni per ultimarne uno, ma grazie alla continua messa punto delle operazioni, presto ne basteranno 60.

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Un’accelerazione così accentuata è dovuta in parte al risparmio di tempo nello sviluppo del DNA che deve essere trascritto dall’RNA messaggero per “insegnare” alle cellule umane a riconoscere e respingere la proteina spike del coronavirus: dai 16 giorni iniziali si è passati a 10. Inoltre, la fase di test e di controllo qualità è più veloce e garantisce l’ok della Food and Drug Administration in tempi più stretti.

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E, fattore probabilmente ancora più importante a media scadenza, Pfizer sta allargando la produzione in tutti e tre gli stabilimenti in Michigan, Missouri e Massachussetts. Notizie decisamente confortanti in una fase in cui l’economia globale e il destino di famiglie e individui dipende strettamente da quanto in fretta il vaccino riuscirà a tirarci fuori dal pantano della pandemia.

Raffaele Pigneri

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