Huawei ha pronta HarmonyOS: Google Android… trema!

Huawei ha pronta HarmonyOS, la sua interfaccia utente che punta a sostituire Android dai dispositivi dell’azienda cinese da qui ai prossimi anni.

Huawei HarmonyOS
HarmonyOS, sistema operativo di Huawei (fonte: huawei.com)

Era nell’aria ormai da tempo ed infine eccola qui: HarmonyOS è pronta a fare il suo debutto sui Huawei del presente e del futuro. Dopo il ban di Trump e le difficoltà dell’azienda cinese a collaborare con quelle statunitensi, la soluzione c’è e si chiama HarmonyOS. In realtà l’avvento del sistema operativo fatto in casa da Huawei era previsto circa due anni fa, quando a metà del 2019 il colosso cinese annunciava di essere al lavoro su un OS autarchico.

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Il primo modello su cui verrà installato l’OS di Huawei sarà il modello di punta, Huawei P50, il cui lancio è previsto per la primavera del 2021. Se la matematica non è un opinione, come confermato dallo stesso CEO di Huawei, HamonyOS sarà pronta per aprile. Questo significa che P50 farà il suo esordio sugli scaffali con il sistema operativo già installato di default.

Niente da fare per l’Europa, dove P50 arriverà inizialmente con Android. Solo un aggiornamento via OTA permetterà agli utenti di installare e provare le funzionalità del sistema operativo proprietario di Huawei. Stesso discorso per il nuovo pieghevole, Huawei Mate X2, come confermato da un portavoce del colosso. Android al lancio, HarmonyOS via OTA poco dopo.

La curiosità che gira intorno al nuovo sistema operativo di Huawei è molta. In primis è figlia della penuria di nuovi soggetti nel panorama degli OS. Quello di oggi è un mercato saturato da Android e iOS, dove manca da molto tempo un terzo incomodo che possa rappresentare una valida alternativa ai due sistemi dei colossi statunitensi.

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Qualche informazione su HarmonyOS è giunta nelle ultime ore. L’interfaccia di AppGallery, l’omologo di Play Store e App Store per intenderci, è stata completamente ridisegnata, con “una ricerca integrata che aiuterà molto le persone a scoprire le app“, ha spiegato Nicole Peng, analista di Canalys.

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