Xiaomi non è più nella black list del Pentagono, ha vinto il ricorso negli Usa

La Xiaomi ha vinto il ricorso negli Stati Uniti ed è stata cancellata dalla black list dopo essere stata inserita nel gennaio scorso

Xiaomi ricorso Usa
Xiaomi vinto ricorso Usa

I primi di gennaio scorso, quando Trump risiedeva ancora nella Casa Bianca, la Xiaomi era stata inserita nella black list di cui fanno parte le aziende cinesi dall’accesso a finanziatori ed investitori statunitensi.

Il tycoon aveva trovato la motivazione nell’orientamento della società di tecnologia, definita ‘militare comunista’. Nella fine dello stesso mese era stato presentato il ricorso alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia. Proprio ieri, 12 marzo, la Xiaomi ha vinto l’istanza ed il tribunale ha dichiarato illegale la decisione di inserirla in black list. Del resto, Trump ormai non è più il presidente degli Usa: al suo posto c’è il dem Joe Biden.

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La dichiarazione ufficiale della Xiaomi

Nel testo ufficiale della Xiaomi, pubblicato dopo la vittoria del ricorso, si legge che “la Corte ha annullato completamente e con effetto immediato la restrizione dell’Ordine Esecutivo 13959 che vietava alle società statunitensi di acquistare i titoli di Xiaomi e l’obbligo di cedere le loro partecipazioni azionarie”.

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La società ha tenuto a precisa che di essere ampiamente controllata, quotata in borsa e gestita in maniera indipendente. Ha criticato, inoltre, l’etichetta di ‘azienda militare comunista cinese‘ che gli Usa le avevano attribuito. “Ad ogni modo, Xiaomi ha intenzione di proseguire chiedendo l’illegittimità della designazione e la sua revoca permanente”, hanno fatto sapere.

I problemi tra le aziende tecnologiche cinesi e gli Stati Uniti potrebbero nei prossimi mesi risolversi del tutto. Il nuovo presidente Joe Biden è al lavoro per ripristinare i buoni rapporti commerciali tra le parti.

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