Tesla, secondo la Cina le auto del produttore americano raccoglierebbero dati sensibili

Secondo un recente articolo apparso sul Wall Street Journal, la Cina avrebbe posto serie limitazioni nell’uso delle auto prodotte da Tesla, manifestando il timore di una possibile raccolta di dati sensibili tramite esse.

Tesla (Adobe Stock)
Tesla (Adobe Stock)

Le vetture costruite da Tesla, com’è noto, sono dotate di mille optional e svariate tipologie di sensori (telecamere con visibilità a 360°, a ultrasuono e radar) che facilitano le mansioni nella guida assistita offrendo un sistema di rilevamento di ostacoli e mettendo a disposizione un’elevata potenza di elaborazione dei dati ambientali incrociati.

Le telecamere, però, possono essere utilizzate anche in modalità “sorveglianza”, la cosiddetta sentry mode, riprendendo tutto ciò che avviene nelle vicinanze del veicolo.

Proprio per questa peculiarità delle auto costruite dall’azienda di Elon Musk, le autorità cinesi avrebbe bandito le vetture Tesla dai complessi militari ritenendole un potenziale strumento di raccolta di dati sensibili.

Le limitazioni imposte dalle autorità cinesi ai proprietari di veicoli Tesla.

Tesla ed Elon Musk (Tesla.com)

Come scritto, il divieto di parcheggio di auto Tesla all’interno di basi militari arriva dall’autorità preposta e obbliga tutti i proprietari dei modelli interessati a sostare ben lontano dall’edificio proibito. Come riporta il sito d’informazione Bloomberg le informazioni proverrebbero da testimonianze di persone che hanno chiesto di non essere identificate.

Una miccia – continua Bloomberg – accesa dalla paura che la grande azienda straniera produttrice di veicoli elettrici possa raccogliere dati e informazioni sensibili senza una minima facoltà di controllo da parte dell’autorità locale.

Un’azione che trova conferme anche nelle previsioni di alcuni esperti di settore come Pavel Molchanov, analista di Raymond James & Associates, secondo cui le restrizioni a Tesla sarebbero una diretta conseguenza del recente ban statunitense ad alcune aziende cinesi tra cui Huawei.

Intanto, dai dati riportati da yahoo finance, Tesla, nel solo territorio cinese, avrebbe piazzato oltre 147 mila auto – cioè il 30% delle vendite complessive – nell’anno appena passato.

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In merito alla situazione attualmente creatasi, dopo i silenzi iniziali dell’azienda americana e delle autorità cinesi competenti, il fondatore della casa automobilistica è tornato sull’argomento.

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In un collegamento in diretta durante il China Development Forum il fondatore dell’azienda ha dichiarato – per cercare di concludere la querelle – che se Tesla impiegasse i suoi veicoli per compiere atti di spionaggio in Cina o in qualsiasi altra nazione, chiuderebbe in ogni posto.

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