Facebook in guerra contro le fake news: introdotta una nuova feature che punta ad eliminarle

Facebook in guerra contro le fake news. Il noto social network di Mark Zuckerberg gioca l’asso nella manica, tentando di eliminare per sempre la pratica molesta del giro di notizie false. 

Facebook in guerra contro le fake news
Facebook in guerra contro le fake news (Foto Zuckerberg, Repubblica)

I social sono ormai un punto di interesse fondamentale per la popolazione mondiale nonché uno dei mezzi principali su cui informarsi circa i fatti quotidiani. O almeno per quella che ha accesso al cosiddetto internet libero. E sui social, molto spesso, circolano un quantitativo immenso – a volte davvero inimmaginabile – di notizie false. Le cosiddette fake news sono state motore per l’odio e le campagne politiche di alcuni esponenti.

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Facebook: una strategia passiva per limitare la diffusione delle fake news

Proprio per questo motivo, sulla scia di quanto sta avvenendo su Twitter da ormai diverso tempo, anche Facebook sta tentando di mettere una pezza alla pratica. L’inquinamento delle acque è ormai risaputo e quel che è stato fatto fino ad oggi difficilmente potrà essere “sanato”, ma l’introduzione di questa nuova feature potrebbe quantomeno ridurre i danni futuri.

Facebook in guerra
Il pop-up che apparirà per contrastare la diffusione delle fake news

Si tratta di un test che coinvolgerà, almeno per ora, un piccolo numero di utenti – circa il 6% degli iscritti a Facebook. Nello specifico, ciò che apparirà ai fortunati tester scelti a caso dalla piattaforma su Android e nella versione web, sarà un pop-up al momento della condivisione. Il messaggio cita testualmente che condividere un articolo senza prima averlo letto potrebbe comportare il rischio di tralasciare elementi fondamentali.

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Una pratica che, chiaramente, non bloccherà automaticamente il flusso di notizie false che circolano quotidianamente in rete. Quanto più si cercherà di responsabilizzare gli utenti che condividono notizie senza prima approfondirle. Una strategia cosiddetta “passiva” che speriamo possa ispirare anche gli altri social network a compiere il medesimo passo.

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