Smartphone, una batteria che si ricarica in 5 minuti: yes, you can!

Sono gli sviluppi più desiderati dai possessori di qualsiasi cellulare, smartphone o iPhone fa lo stesso, ma anche quelli più lunghi da effettuare data la complessità di un sempre più auspicabile miglioramento della durata di una batteria. In genere la ricerca avviene in un lungo lasso di tempo, per di più con un incremento modesti delle performance. Ma forse non ci si rende conto del tempo che passa.

Una batteria che si può ricaricare in cinque minuti (Adobe Stock)
Una batteria che si può ricaricare in cinque minuti (Adobe Stock)

Solo sette anni di distanza, eppure l’iPhone attuale ha prestazione infinitamente più performanti del suo “fratellone” che fu. In pratica, la ricerca sulle batterie è una sorta di lotta contro il tempo, lunghissima se ci si guarda alle spalle, breve rapportato al presente.

Smartphone, i report dei ricercatori di Cambridge: tutto ruota attorno agli ioni

La batteria di uno smartphone al centro di un crescente sviluppo (Adobe Stock)
La batteria di uno smartphone al centro di un crescente sviluppo (Adobe Stock)

I ricercatori attualmente stanno ancora impiegando tanto tempo per scoprire nuove scoperte. A tal proposito, un team di ricercatori dell’Università di Cambridge ha recentemente sviluppato una nuova tecnologia per le batterie agli ioni di litio, le stesse utilizzate per alimentare gli smartphone, che potrebbero potenzialmente caricare i dispositivi in appena cinque minuti.

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Uno dei problemi con la ricarica rapida di una batteria agli ioni di litio è che può surriscaldarsi o esplodere se la ricarica diventa troppo aggressiva. I ricercatori di Cambridge hanno quindi trovato un modo per determinare in tempo reale la misura in cui le celle della batteria possono ricevere una carica che a sua volta può essere aumentata fino a un limite appropriato, massimizzando il loro potenziale senza distruggere la batteria stessa.

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Il “metodo Cambridge”, pubblicato mercoledì sulla rivista Nature, consente ai ricercatori di identificare i “limiti di velocità” per i cicli di ricarica all’interno delle batterie e quindi di capire come massimizzare il loro potenziale.

“Abbiamo scoperto che ci sono diversi limiti di velocità per le batterie agli ioni di litio, a seconda che si stiano caricando o scaricando”, ha affermato il dottor Ashkay Rao del Cavendish Laboratory di Cambridge, che ha guidato la ricerca. “Durante la ricarica, la sua velocità dipende dalla rapidità con cui gli ioni di litio possono passare attraverso le particelle di materiale attivo. Durante la scarica, la velocità dipende da come gli ioni vengono inseriti ai bordi – prosegue Ashkay Rao del Cavendish Laboratory di Cambridge – se riuscissimo a controllare questi due meccanismi, consentiremmo alle batterie agli ioni di litio di caricarsi molto più velocemente”.

Lo scorso 28 maggio Huawei, OPPO, Vivo e Xiaomi, insieme all’Institute of Information and Communications Technology, hanno rilasciato il Technical Specifications for Converged Fast Charging of Mobile Devices, su cui si basa il nuovo standard UFCS. Che può soddisfare i requisiti di ricarica rapida a lungo termine.

Si basa su un approccio di regolazione continua mentre la tensione di uscita è classificata in quattro proprietà programmabili (5 V, 10 V, 20 V e 30 V), che funzionano con i seguenti intervalli: 5 V funziona in un intervallo compreso tra 3,4 V e 5,5 V, 10 V funziona in un intervallo compreso tra 5,5 V e 12 V, 20 V funziona in un intervallo compreso tra 12 V e 21 V, 30 V funziona in un intervallo compreso tra 21 V e 36 V. Chissà se dal report dell’Università di Cambridge di potrà migliorare ulteriormente la ricarica di una batteria. I possessori di smartphone ringrazierebbero.

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