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Curiosità

La storia pazzesca di uno youtuber che spedisce un gadget ad Apple (Tim Cook) e riceve una grande sorpresa

Decisamente sensazionale la storia con protagonista uno youtuber che ha deciso di spedire dei “gadget” ad Apple, ricevendo in cambio una super sorpresa: mettetevi comodi che ora vi raccontiamo cosa è successo.

Youtuber manda AirtTag ad Apple: ecco cosa è successo (Foto MegaLag)

Il tutto ha come protagonisti i famosi, quasi famigerati AirTag di Apple, che annunciati anni fa, sono diventati quasi una sorta di fenomeno. Per chi non sapesse di cosa si tratta, stiamo parlando precisamente di “aggeggi” firmati ovviamente dalla Mela, che messi su determinati prodotti permettono di ritrovare gli stessi, una sorta di calamita/portachiavi che consente di recuperare ad esempio uno smartphone finito sotto al letto. Da quando sono stati messi in commercio i vari acquirenti li hanno utilizzati nei modi più disparati e geniali possibili, e attraverso gli stessi è stato reso possibile addirittura recuperare una bicicletta rubata in quel di Boston.

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Ma veniamo alla notizia in questione; uno youtuber tedesco, originario di Francoforte, tale MegaLag, ha deciso di acquistarne tre e di spedirli in tre luoghi non proprio comuni, per poi seguirli e capire cosa sarebbe successo. Fra le mete anche Cupertino, la sede della Apple, direttamente a Tim Cook. Questo è stato rimandato indietro dopo sei settimane al suo proprietario, con tanto di lettera in cui si legge: “Caro Jonathan – scrive un assistente dell’amministrazione delegato della Mela – grazie per aver condiviso con noi il tuo progetto sugli AirTag. Siamo contenti di sentire le storie sull’uso creativo che ne viene fatto e come possono migliorare la vita dei nostri clienti. Come puoi immaginare, Tim Cook riceve centinaia di lettere tutti i mesi da clienti come te.

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“Sfortunatamente non può rispondere a tutte – si legge ancora – Però speriamo che tu possa continuare a divertirti con il tuo AirTag quanto tornerà dal suo particolare viaggio in giro per il Mondo”. Ma gli altri due a chi li aveva spediti? Uno ad Elon Musk, il miliardario e visionario sudafricano, spedito alla sede di SpaceX, l’agenzia di viaggia spaziali; qui vi è rimasto per circa due settimane, per essere stato poi individuato in un centro di riciclaggio in California dove il segnale si è poi spento: probabilmente è stato cestinato senza neanche essere aperto. L’ultimo, infine, è stato spedito nella blindatissima Corea del Nord, e per ragioni non poco chiare è finito “magicamente” nella vicina e nemica Corea del Sud, dove però si sono in seguito perse le tracce. L’applicazione di casa Apple, “Dov’è”, non è infatti funzionante nel paese asiatico a causa di una legge nazionale che ne limita l’uso.

Roberto Mazzucchelli

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