Nasce PlasticArm il primo processore flessibile che porta una svolta nel mondo della IoT

L’Internet delle Cose, comunemente conosciuta come IoT (Internet of Things) potrebbe essere arrivata ad una vera e propria svolta. La compagnia britannica ARM Research infatti ha creato il primo processore flessibile a 32 bit di concerto con la PragmatIC, che segna l’inizio del prossimo futuro dell’elettronica.

PlasticArm, processore flessibile (Adobe Stock)
PlasticArm, processore flessibile (Adobe Stock)

Anche se per adesso il risultato del lavoro svolto si è fermato alla fase di “progetto di ricerca”, si tratta comunque di una potenziale svolta per campi di applicazione che spaziano dalla medicina all’etichettatura, fino all’innovazione ormai acclarata dei telefoni flip e foldable che presto potrebbero diventare flessibili a loro volta grazie a questo processore.

PlasticArm, processore innovativo a costo minimo

Processore (Adobe Stock)
Processore (Adobe Stock)

Ci sono voluti circa 8 anni per arrivare alla realizzazione del processore PlasticArm. La Arm Research insieme alla Pragmatic ha profuso tutti i suoi sforzi per creare questo processore non in silicio che di fatto lascia intendere che ci saranno degli sviluppi concreti nell’elettronica flessibile di qui a pochi anni.

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Naturalmente l’elettronica flessibile, come nel caso degli smartphone foldable e flip, è già esistente, ma finora quello che mancava era l’ultimo pezzo del puzzle, un processore che fosse anche esso flessibile e che quindi potesse conformarmi alla natura di tutti gli altri componenti del sistema.

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Arm è il principale fornitore di tecnologia di processori IP, che offre la più ampia gamma di prodotti per soddisfare i requisiti di prestazione, alimentazione e costi di ogni dispositivo, dai sensori IoT ai supercomputer, dagli smartphone e laptop ai veicoli autonomi.

La vera innovazione risiede nel fatto che ad oggi i processori sono rigidi, costruiti su pezzi di silicio con tantissimi processi chimici e meccanici che ne abbattono la flessibilità e rendono i normali processori incompatibili con l’elettronica flessibile. Dal canto suo PlasticArm è una innovazione totale che si può declinare splendidamente nella tecnologia applicata alla vita di tutti i giorni.

La flessibilità del processore PlasticArm consentirà di integrare miliardi di microprocessori, decisamente super economici, ultra sottili e molto flessibili, in oggetti di uso quotidiano, in strumenti usati comunemente nella medicina (che ne gioverebbe a favore del paziente), rappresentando un passo in avanti epocale dell’Internet of Things.

Secondo le parole di John Biggs, ingegnere presso la ARM Research, «man mano che i microprocessori a bassissimo costo diventeranno commercialmente redditizi, si apriranno diversi casi d’uso interessanti come sensori, etichette e imballaggi intelligenti. I prodotti che usano questi dispositivi potrebbero contribuire alla sostenibilità riducendo gli sprechi alimentari e promuovendo l’economia circolare con un monitoraggio intelligente del ciclo di vita del prodotto».

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