Sonda InSight mette a nudo il cuore di Marte: ecco l’incredibile scoperta

E’ alquanto sorprendente la scoperta della sonda InSight, che ha di fatto messo a nudo il cuore del pianeta Marte, quello verso cui è rivolta l’attenzione della maggioranza del mondo degli astronomi ed astrofisici.

InSight ha mappato il cuore di Marte (Foto Libero)
InSight ha mappato il cuore di Marte: ecco cosa è emerso (Foto Libero)

La sonda della Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, è riuscita a mappare, come si legge sull’Ansa, il “cuore” del pianeta rosso, attraverso lo studio della propagazione delle onde sismiche che scuotono regolarmente lo stesso. Quello che ha fatto la sonda, è stata una sorta di “ecografia” come scrive l’agenzia di stampa italiana, che non era mai stata provata prima su un pianeta diverso dalla Terra, e che ha permesso di individuare varie caratteristiche, a cominciare dallo spessore della crosta marziana, quindi la struttura del suo mantello, nonché le dimensioni del nucleo, ecco perchè si parla di “cuore” di Marte. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science e sono il frutto di tre studi internazionali che si sono conquistati, grazie al loro lavoro, la copertina della stessa prestigiosa pubblicazione internazionale.

La sonda InSight ha scoperto il cuore di Marte (Foto Ansa)
La sonda InSight ha scoperto il cuore di Marte: ecco come è composto (Foto Ansa)

MARTE, SCOPERTO IL SUO ‘CUORE’ GRAZIE A INSIGHT: “COME ASCOLTARE IL BATTITO CARDIACO”

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Filippo Giacomo Carrozzo, ricercatore dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’Inaf, ha commentato che, per InSight, approdato su Marte alla fine del 2018 poco meno di tre anni fa, “E’ stato come ascoltare il battito cardiaco di un paziente per capire le sue condizioni di salute. Lo ha fatto grazie a un sismometro molto sensibile, capace di rivelare tremori del sottosuolo delle dimensioni di un atomo di idrogeno”. A partire dal febbraio del 2019 il lander della Nasa ha iniziato a rilevare tutti i terremoti che si verificano su Marte: “dandoci la prima conferma diretta – ha proseguito Carrozzo – della loro esistenza: le scosse registrate hanno tutte magnitudo inferiore a 4 e hanno per lo più origine nella crosta. La loro propagazione nel sottosuolo ci offre la prima osservazione diretta della struttura interna del pianeta, che finora avevamo solo potuto dedurre da modelli teorici”.

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I dati raccolti dalla sonda dell’agenzia spaziale a stelle e strisce dimostrano che sotto il sito dove è atterrato la stessa InSight, nei pressi dell’equatore marziano, la crosta è composta da diversi strani con almeno duo o tre interfacce: “Estrapolando i dati su tutto il pianeta, si deduce che la crosta ha uno spessore medio compreso tra i 24 e i 72 chilometri”. L’esperto Inaif aggiunge e conclude: “La vera sorpresa è che il nucleo sembra essere ancora liquido e non solido come pensavamo: è meno denso del previsto, formato da una lega di ferro e nichel con altri elementi più leggeri e arricchito di zolfo. Questi dati, insieme alla magnetizzazione della crosta marziana misurata da InSight, suggeriscono che in passato potrebbe esserci stato un campo magnetico simile a quello terrestre, in grado di agire come uno scudo proteggendo eventuali forme di vita dalle radiazioni e dal vento solare”.

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