Bitcoin “invade” l’Ucraina e viene così legalizzato: possibile svolta Europea?

Il mondo si apre sempre di più ai bitcoin, la moneta virtuale per eccellenza, e nelle ultime ore è stata l’Ucraina a far entrare questa criptovaluta nella sua legislatura. Si tratta di una notizia da leggere con attenzione in quanto rappresenta il primo ingresso di un paese del Vecchio Continente nel mondo delle monete virtuali, e non è da escludere che tale mossa possa spianare la strada all’entrata nel mondo dei bitcoin di altre nazioni europee.

Bitcoin in Ucraina (Foto Il Giornale)
Bitcoin in Ucraina: cosa succede? (Foto Il Giornale)

Fatto sta che il parlamento ucraino ha approvato in via definitiva, con un voto quasi unanime, una nuova legge che rende appunto legali le valute digitali, stabilendo comunque alcune regole importanti da rispettare. A differenza di quanto avviene ad El Salvador, l’Ucraina non può utilizzare bitcoin come forma di pagamento ufficiale, quindi per entrare nei negozi e acquistare merce, ma tale novità potrebbe comunque essere introdotta da qui a breve, precisamente a partire dall’anno prossimo, 2022, quando le aziende e i privati potranno utilizzare i bitcoin per acquistare e vendere.

Bitcoin e Ucraina: le ultime (Foto Everyeye)
Bitcoin e Ucraina: le ultime e tutti i dettagli (Foto Everyeye)

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La nuova legge appena votata, introduce anche una definizione precisa di monete virtuali, descrivendole “asset intangibili espressi sotto forma di dati elettronici”. Per quanto riguarda invece tutte le attività che offrono servizi inerenti le criptovalute, queste dovranno avere una sede con tassazione ucraina e dovranno inoltre avere un’apposita licenza che garantisca che le stesse siano conformi agli standard di sicurezza e trasparenti richiesti dal paese dell’ex Unione Sovietica. Jeremy Rubin, CEO di Judica, laboratorio di ricerca e sviluppo di Bitcoin, ha commentato l’introduzione di tale legge dicendo: “Il miglioramento dello stato giuridico di Bitcoin in Ucraina è una misura lodevole e simbolica, che va nella direzione di un mondo che rispetta i diritti individuali universali. Ma si tratta solo di un atto simbolico; Bitcoin non cerca né il perdono né il permesso degli altri nella sua missione di proteggere i perseguitati da governi ingiusti”.

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Così invece Mykhailo Fedorov, ministro per la transizione digitale ucraino, che ha commentato con esito positivo: “Le condizioni normative favorevoli attireranno sempre più aziende del settore. È vero, dovranno pagare le nostre tasse, ma sapranno di essere protette dallo Stato”. Come detto sopra, negli scorsi giorni El Salvador si è spinta ancora più avanti, facendo divenire Bitcoin una valuta legale a tutti gli effetti al pari del dollaro, e a riguardo Simon Peters, cryptoasset analyst di eToro, ha commentato: “Gli investitori individuali avrebbero dovuto reagire con grande entusiasmo alle novità dal Centro America, acquistando bitcoin in segno di solidarietà, e quindi mettendo pressione al rialzo sul prezzo. Tuttavia, i driver delle vendite sembrano essere le “balene” (investitori con grandi cripto-portafogli in grado di smuovere il mercato, ndr), che avrebbero letto in anticipo la mossa e colto l’opportunità di prendere profitto”. Oggi però il prezzo sta già mostrando segni di ripresa e potrebbe rimbalzare prima del previsto. Le prossime ore dovrebbero confermare la portata del danno e se si è trattato solo di un piccolo blip”.

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